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Salvate il soldato SeedorfTUTTO mercato WEB
© foto di andrea Distaso
lunedì 18 ottobre 2010, 00:00Editoriale
di Andrea Distaso
per Milannews.it

Salvate il soldato Seedorf

Redattore e telecronista di Eurosport. Collabora come telecronista del campionato di serie A anche per Infront.

Nel giorno del ritorno in campo dal primo minuto, con tanto di doppietta, sono quantomeno doverose le celebrazioni per la straordinaria vena realizzativa di Alexandre Pato. Due reti che allontanano, per il momento, le consuete polemiche legate alla fragilità muscolare di un ragazzo che, altrimenti, si troverebbe a soli 21 già a convivere con statistiche mostruose.
Sono sicuramente più che incoraggianti per il futuro i primi segnali di intesa con lo Zlatan Ibrahimovic in versione assist-man di sabato. E alle loro spalle promette moltissimo il Ronaldinho trequartista, più nel vivo del gioco e potenzialmente ancora più devastante negli schemi offensivi di Allegri.
Per una volta, però, vorrei sottolineare maggiormente i meriti dei gregari, il prezioso lavoro oscuro di quelli che, seppur dimenticati da tutti, hanno permesso, a modo loro, di raccogliere il prezioso 3-1 sul Chievo. E, badate bene, non sto parlando nè di Zambrotta e Antonini, nè del Gattuso di turno.
Nella mia personalissima classifica di merito colloco ai primissimi posti Clarence Seedorf: sì, avete capito bene, proprio il fantasista olandese che, da un paio di partite a questa parte, ha abbandonato il tradizionale fioretto e si sta dimostrando preziosissimo per gli equilibri della formazione rossonera.
Calciatore dalla classe sublime, “costretto” a recitare quasi un ruolo da comprimario per permettere ai tre tenori dell’attacco milanista di esprimersi in tutta la loro bellezza.

Da ispiratore delle punte o da mezz’ala sinistra “alla Lazzari” (tanto per dare un’idea, nessuno si offenda...), il numero 10 olandese si sta ritagliando uno spazio importante anche in questa stagione grazie alla sua grande intelligenza tattica e ad uno strepitoso senso del gruppo.
Il salvataggio su Bentivoglio nel corso del primo tempo della gara contro i veneti è la sintesi della trasformazione messa in atto da un campione che conferma, con i fatti, di meritarsi a pieno titolo i gradi di leader indiscusso dello spogliatoio. Quanti di voi (ma includo tranquillamente nella lista anche il sottoscritto) avrebbero pensato, ad inizio stagione, ad un Seedorf titolare nel nuovo Milan che, a detta di tutti, sarebbe stato stravolto totalmente dalla filosofia dell’ex tecnico del Cagliari? Probabilmente erano in molti ad essere certi che in una squadra finalmente più dinamica e più votata al sacrificio tanti “senatori” avrebbero fatto fatica a trovare spazio; invece, il merito principale di Allegri è stato proprio quello di riscrivere le regole del gioco senza escludere dal progetto, a priori, gli elementi apparentemente più usurati della rosa.
E i casi di Seedorf, Zambrotta e Gattuso sono lì a dimostrarlo. Eppure, dando un’occhiata ai voti in pagella riservati al campione “orange” e dovendo ascoltare i soliti fischi dell’esigente pubblico di San Siro (che mal sopporta l’andamento cadenzato di Clarence), è passato come fatto secondario la prestazione di grande sostanza del 34enne del Suriname.
Strano davvero il modo di valutare l’apporto di un giocatore alla causa da parte di molti osservatori, ma resta la convinzione da parte mia che, se a maggio ci si ritroverà a festeggiare una qualsiasi vittoria, i titoli in prima pagina saranno anche per il “soldato” Seedorf.