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...con Pasquale Foggia

...con Pasquale FoggiaTUTTO mercato WEB
© foto di Dario Fico/TuttoSalernitana.com
martedì 15 dicembre 2020, 00:00A tu per tu
di Alessio Alaimo
“Lazio, un tuffo nel passato. Ma il mio Benevento se la gioca. Bayern Monaco avversario peggiore. Caso Papu Gomez? Più invecchia e più migliora... Caputo da noi? Una battuta per il suo compleanno...”

“Ogni partita contro i biancocelesti è un tuffo nel passato, la Lazio per me ha rappresentato tanto. Ritrovo Igli, Simone e tanti altri amici”. Così a TuttoMercatoWeb il direttore sportivo del Benevento, Pasquale Foggia.

Come si affronta la Lazio, direttore?
“La Lazio è tra le quattro più forti del campionato. Viene da una sconfitta, vorrà riscattarsi. Con le grandi comunque abbiamo fatto partite importanti. L’unica volta dove non c’è stata partita è stata contro l’Inter che è la squadra che mi ha impressionato di più”.

La Lazio in Champions dovrà vedersela con il Bayern Monaco.
“La peggiore che potesse capitare. Però sarà emozionante, bello. Sarà uno stimolo”.

E il suo Benevento?
“È una squadra pensata all’inizio e che conosce le difficoltà a cui va incontro. L’obiettivo deve rimanere la salvezza, è un campionato molto complicato. Se pensiamo alle rose di Fiorentina, Genoa, Torino e Sampdoria oggettivamente hanno valori importantissimi”.

Turbolenze all’Atalanta con il Papu Gomez. Come la vede?
“Parlare dall’esterno non sarebbe intelligente. Bisogna conoscere le dinamiche. Nessuno può giudicare queste situazioni se non le vivi dall’interno. Il Papu è straordinario, è come il vino più invecchia e più diventa buono, me lo ricordo quando era nel Catania e ci giocavo contro ed era già forte”.

Che farete sul mercato?
“Saremo vigili sul mercato per migliorare. Ora però dobbiamo pensare a finire bene queste partite che possono dire tanto”.

Davvero ha pensato a Ciccio Caputo lo scorso mercato?
“Una battuta per il compleanno di Ciccio... ma è finita lì. Non è alla nostra portata”.

Milan da Scudetto?
“Sono contento. Come blasone e storia non può non lottare per quei traguardi. Lo sta facendo con grande intelligenza e si è affidato ad un allenatore molto preparato. Rimarrà lì, fino alla fine. Ci sono squadre più forti come ad esempio Inter, Juve e Napoli. Ma il Milan se la giocherà. E poi quel ragazzino di trentanove anni, Ibra, rappresenta il top”.

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