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...con Stefano Antonelli

...con Stefano AntonelliTUTTO mercato WEB
sabato 18 luglio 2020, 00:00A tu per tu
di Alessio Alaimo
“Milan spensierato, se Pioli andasse via dovrebbe solo scegliere: piace anche all’estero. Gazidis e Rangnick? In rossonero risultati sono la priorità. Malinovskyi? C’era la Roma, oggi vale il triplo”

“Bisogna essere pratici: il post Covid ha resettato tutto, guardate la Lazio che prima del lockdown era la squadra che piaceva a tutti. Come è cambiato tutto per Immobile che in questo momento stenta e prima faceva gol da qualsiasi punto del campo, oggi al Milan è accaduta la stessa cosa al contrario. Prima il mondo Milan non si ritrovava, ora con un po’ di spensieratezza tutti i protagonisti hanno dato il massimo con grande serenità e la squadra è disinvolta”. Così a TuttoMercatoWeb l’operatore di mercato Stefano Antonelli.

Diventa difficile mandare via Pioli a fine stagione...
“Pioli lavora sempre così. Ha lavorato bene prima e sta lavorando bene adesso. Tutto l’insieme ha cambiato il Milan. Personalmente stimo, tifo e stravedo per Pioli che se dovesse andare via dal Milan dovrebbe solo scegliere dove andare. Oggi è all’apice dei pensieri di tante squadre, non solo italiane”

Come vede il nuovo progetto rossonero?
“L’Italia ha delle leggi non scritte che valgono per tutti. Il Milan ha storia e tradizione, se non porti a casa il risultato ti presentano il conto. Dovrà essere buonissima la comunicazione di Gazidis sul progetto giovane. Il tifoso milanista è abituato a vincere e lottare per il vertice. Rangnick conosce la storia del Milan, dunque credo che non sarà soltanto una squadra giovane: mi aspetto un organico di livello”.

E Rangnick come lo vede?
“Mi dà l’idea di un insegnante di calcio con uno spiccato senso della managerialità. I risultati sono dalla sua, è un grande manager con un occhio ai talenti che girano per il mondo. Ma dovrà anche ottenere risultati, che al Milan rappresentano una priorità”.

La ripresa dopo il lockdown ha regalato sorprese.
“È migliorato molto il Torino che veniva da otto sconfitte consecutive. Oggi vedo una squadra a cui piace giocare. Ad un certo punto mi sembrava che avesse mollato, che fosse una squadra triste. Bravo Longo, ha ripreso consapevole che potrebbe non essere l’allenatore del Torino il prossimo anno. I granata si sono tolti dalle sabbie mobili”.

Ha portato Malinovskyi all’Atalanta. Il primo anno è di grande livello.
“Sta vivendo un’annata particolare. È il dodicesimo titolare. Parlo con lui, ci confrontiamo anche con il suo agente: dice che è al master di un’università calcistica. Sarà tra gli uomini mercato più richiesti dell’Atalanta”.

Potrebbe essere ceduto?
“Credo che la società sarà chiamata a più riprese. Bravi Percassi e Sartori a crederci più di altri che non hanno avuto il coraggio di puntarci”.

L’Atalanta ha giocato d’anticipo su tante squadre.
“Sarebbe dovuto arrivare alla Roma a gennaio 2019. Se n’era parlato con Monchi che era convinto di chiudere, ma il Genk non ritenne opportuno portare avanti la trattativa. Poi potrei citare Milan, Inter, Fiorentina oppure Watford. Oggi tutti hanno capito che campione sia e il prezzo è triplicato”.

Juve e Inter separate da sei punti. La lotta Scudetto è davvero aperta?
“Da amante del calcio mi piacerebbe che ci fosse questa emozione fino in fondo. Realisticamente sei punti a cinque giornate sono legittimamente tanti. Magari la Lazio tira fuori la prestazione contro la Juve, ma potrebbe non essere sufficiente”.

E per la salvezza, su chi punta?
“Se il Lecce fa punti contro il Genoa, si gioca una grandissima carta per la salvezza. Se non dovesse prendere punti diventerebbe complicato, anche se il calendario non aiuta il Genoa. La partita di domenica però, può avere un significato indicativo”.

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