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ESCLUSIVA TA - Bjelanović: "Squadra viva, con Sottil l'Ascoli può salvarsi"
giovedì 18 febbraio 2021, 08:00Primo Piano
di Redazione TuttoAscoliCalcio
per Tuttoascolicalcio.it

ESCLUSIVA TA - Bjelanović: "Squadra viva, con Sottil l'Ascoli può salvarsi"

L'ex attaccante bianconero ai nostri microfoni: "Dionisi è un lusso, può coesistere con Bajic. I tifosi? Meritano rispetto, i giocatori devono onorare la maglia".

Saša Bjelanović, ex attaccante dell'Ascoli dal 2005 al 2007, che in bianconero ha collezionato 57 presenze mettendo a segno 11 gol, ha parlato ai nostri microfoni dell'attuale Ascoli: "Fino all'arrivo di Sottil la squadra andava male, era sotto le aspettative. Con Sottil si è riaccesa la speranza, sta facendo un grande lavoro. La squadra è tornata viva, speriamo che continui cosi e che raggiunga la salvezza".

Cosa ha sbagliato la società nel mercato estivo: "Alcuni elementi importanti sono stati presi nel mercato estivo, ma è stato cambiato troppo, e c'è bisogno di tempo, i giocatori devono ambientarsi. Sono stati presi anche tanti stranieri, ma un campionato di B se prendi tanti giocatori che non conoscono la realtà fanno molta fatica. Sono stati presi giocatori bravi come Sabiri, Bajic, anche Saric mi piace, ma è stato un cambiamento troppo grande".

Dionisi che apporto può dare all'Ascoli: "Per la B è un lusso. E' un ottimo attaccante, porta esperienza, fiducia nello spogliatoio e all'ambiente.  E' uno che con le sue giocate può fare la differenza, e fa gol, cosa che conta molto per l'attaccante. E' stato bravo il direttore, non è facile convincere un campione come lui ad andare in una squadra che era ultima in classifica. Complimenti al direttore e alla società, è stato un colpo in prospettiva non solo per i gol ma anche per mandare un messaggio a tutta la squadra e all'ambiente".

Come vedi Dionisi in coppia con Bajic: "Hanno le caratteristiche per poter giocare insieme, sono giocatori che possono coesistere. Poi però torniamo al discorso di come ogni singolo giocatore vorrà mettersi a disposizione della squadra. Sarà il mister a motivarli, insieme devono fare più sacrifici, ma devono essere consapevoli che il risultato delle squadra, la salvezza, porta molto di più rispetto alla classifica dei cannonieri. Se si mettono a disposizione della squadra possono coesistere".

Cosa deve fare l'Ascoli per salvarsi: "Bisogna stare sempre sul pezzo. E' duro, perchè quando devi rincorrere il dispendio delle energie fisiche e mentali è grandissimo. Ogni piccolo errore viene sempre punito, è importante avere la continuità. Ad oggi hanno fatto una buonissima rincorsa e hanno raggiunto il gruppo delle squadre che lottano per la salvezza. Ma non devono pensare di aver già fatto qualcosa, bastano pochi risultati negativi per riportarti a dove stavi pochi mesi fa. Sarà una grandissima lotta, ma sono convinto che l'Ascoli ce la può fare, la rosa è importante ma ci sarà da soffrire".

Che ricordi hai di Ascoli: "Ho un grandissimo ricordo, sia calcisticamente che a livello umano. Ho conosciuto tante persone, ho tanti amici con i quali ancora mi sento. Seguo ancora l'Ascoli, la piazza è particolare. Ho rispetto per i tifosi, è difficile trovare degli ambienti cosi attaccati alla squadra, che ogni giorno dimostrano affetto. Ogni giocatore che va ad Ascoli deve rispettare i tifosi. Io ho guadagnato il rispetto dei tifosi impegnandomi sempre per la maglia, l'ho sempre onorata anche se ho sbagliato qualche gol. Grandissimo rispetto per loro, è una tifoseria che merita palcoscenici importanti".

Quanto penalizza l'Ascoli l'assenza del tifo: "E' determinante. Il Del Duca era un fortino da sempre, era dove l'Ascoli vinceva i suoi campionati. Non era mai facile per nessuno venire a giocare ad Ascoli perchè il tifo ascolano era molto ostico verso gli avversari e dava una spinta alla squadra. L'Ascoli secondo me è una delle squadre più penalizzate da questo punto di vista, la spinta della curva ascolana portava parecchi punti in più in un campionato".