Dea, a Torino già un bivio: Juric ritrova il passato e si affida al ritorno di Lookman

Quarta giornata o no, per l’Atalanta è già una partita che pesa. Non tanto per la classifica, ancora corta e priva di gerarchie solide, quanto per la necessità di dare risposte dopo un avvio di stagione altalenante e la sbandata di Parigi. Juric si gioca molto, nella città che l’ha visto protagonista di tre anni intensi, tra entusiasmi e contestazioni.

LE OMBRE DI PARIGI – Perdere contro il PSG campione d’Europa era previsto - presenta il match L'Eco di Bergamo -, ma il modo in cui la squadra è crollata ha lasciato scorie difficili da cancellare. A oggi, di realmente convincente, resta solo la reazione contro il Lecce, una squadra però dai limiti evidenti. Pisa e Parma avevano già dato campanelli d’allarme. Ora il livello si alza: il Torino è avversario più tosto, la Juventus lo sarà ancora di più.

IL RITORNO DI LOOKMAN – La vera notizia è la ricomparsa di Ademola Lookman. Il nigeriano, al centro della telenovela estiva, dopo settimane di allenamenti solitari è tornato in gruppo e ieri è entrato tra i convocati. Potrebbe giocare già oggi, magari a partita in corso: per l’Atalanta sarebbe un innesto di peso, una ventata di qualità e imprevedibilità in un attacco decimato. I tifosi lo guardano con diffidenza, come ha ricordato lo striscione della “Vecchia Guardia” a Zingonia, ma i gol restano la chiave per ricucire ogni frattura.

EMERGENZA DAVANTI – Scamacca è ancora fermo, De Ketelaere si è aggiunto alla lista degli infortunati, con Ederson, Scalvini, Kolasinac e Bakker già fuori da tempo. Toccherà a Krstovic guidare l’attacco, con Samardzic in risalita e Pasalic pronto a muoversi tra centrocampo e trequarti. Lo stesso Lookman rimane una carta spendibile, se non dal 1’ almeno per una parte della gara.

UN SEGNALE ATTESO – Juric ha bisogno di un successo non solo per la classifica, ma per dare continuità e credibilità al progetto. Torino è lo scenario perfetto: la sua ex casa, dove tra risultati discreti e frizioni con l’ambiente non ha lasciato rimpianti assoluti. Tornarci da vincente, con un’Atalanta capace di rialzarsi dopo Parigi, avrebbe un sapore particolare.