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Krstovic, l’uomo nuovo che accende l’attacco dell’Atalanta
Oggi alle 10:33Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Krstovic, l’uomo nuovo che accende l’attacco dell’Atalanta

Dalla doppietta di Torino alla prospettiva con Scamacca: il montenegrino ridisegna l’attacco di Juric

L’Atalanta cercava un riferimento in grado di dare respiro e alternative al reparto offensivo, lo ha trovato in Nikola Krstovic. Il montenegrino non è soltanto un centravanti di peso, ma un interprete moderno che abbina dinamismo, forza fisica e capacità di costruire gioco. La doppietta rifilata al Torino è molto più di un segnale: è la prima, concreta dimostrazione di quanto possa incidere nel sistema di Juric.

LE RADICI E L’EVOLUZIONE – Cresciuto nella Stella Rossa, Krstovic ha percorso la gavetta con disciplina, fino ad approdare in Italia grazie a Pantaleo Corvino. Al Lecce si è imposto come trascinatore, diventando punto di riferimento tecnico e mentale. A Bergamo è arrivato per il salto definitivo, con il bagaglio di esperienza maturato e con la consapevolezza che la Dea è il terreno ideale per esprimere tutto il suo potenziale.

IL SEGNALE DELLA DOPPIETTA – Contro il Torino, in una gara non semplice per il contesto e per l’importanza del risultato, Krstovic ha trovato due gol che raccontano molto di lui. Precisione, cattiveria sotto porta, intelligenza nei movimenti. Qualità che erano già emerse con gli assist nelle prime uscite stagionali, ma che ora si sono trasformate in sostanza e punti pesanti.

PROSPETTIVE CON SCAMACCA – L’attesa del rientro di Scamacca apre scenari interessanti. Juric potrà disporre di una coppia d’attacco complementare: potenza e progressione da un lato, fisicità e profondità dall’altro. Un tandem che promette di alzare il livello competitivo della squadra sia in Serie A sia in Champions League, restituendo all’Atalanta un ventaglio di soluzioni offensive che mancavano da tempo.

UN PERCORSO CHE COMINCIA – Krstovic ha dimostrato di essere pronto per guidare un attacco di alto livello. Non solo un goleador, ma un giocatore in grado di esaltare compagni come Samardzic e Sulemana e di alzare il tasso di pericolosità complessivo. La sua crescita personale coincide con quella di un’Atalanta che ha bisogno di certezze: il montenegrino è già una di queste.