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De Zerbi: "Fui contattato per allenare l'Avellino. Quella retrocessione mi brucia ancora. Braglia? Un top"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 16 novembre 2020, 21:11Focus
di Marco Costanza
per Tuttoavellino.it

De Zerbi: "Fui contattato per allenare l'Avellino. Quella retrocessione mi brucia ancora. Braglia? Un top"

Intervenuto telefonicamente alla trasmissione LVS di Sportchannel 214, il tecnico del Sassuolo, Roberto De Zerbi, ha analizzato la situazione covid nel calcio italiano e nella Lega Pro e ha ricordato i passati da calciatore nell'Avellino, ricordando quella retrocessione del 2008 che ancora brucia. 

Queste le parole di De Zerbi: "La lotta al Covid è dura. Il Covid ha cambiato tutto, soprattutto la preparazione alle partite perchè fino a 24 ore prima della partita ti può mancare qualche giocatore. Inoltre, fare esami quasi quotidiani, è dispendioso, ma è un prezzo anche basso da pagare, un piccolo sacrificio per provare a continuare a giocare". 
Se continuare a giocare in Serie C: "Seguo molto la Serie C e la Serie D. Sono informato molto su quella che è la situazione e vedo quelle che sono le lamentele dei presidenti. La realtà penso che riguardi un aspetto economico, ovvero il costo dei tamponi, l'assenza dei tifosi e di introiti e l'assenza di 4-5 giocatori che magari in Serie C è molto pesante mentre in Serie A e Serie B può essere meno difficile. Non so se fermarsi sarebbe una scelta giusta, anche perchè fermandosi ora, poi riprenderesti tra 3-4 mesi e non sai come. Quindi non saprei dire se fermarsi sarebbe giusto". 
Riforma Lega Pro: "Penso sia giusta una riforma dei campionati, per cercare di stimolare meglio le proprietà. Una riforma che possa salvaguardare anche piazze storiche come Avellino, Bari, Ternana, Catania, Palermo. Spero in una riforma perchè in questo momento la difficoltà è evidente". 
Sull'Avellino: "Seguivo i lupi più l'anno scorso con Capuano in panchina, so che ha fatto grandi cose in un momento difficile della società, portando la squadra ai playoff. Ora so che c'è Piero Braglia che è una garanzia. Un top player per la Lega Pro, in ogni piazza dove è andato o ha vinto o ha fatto cose eccellenti, sfiorando la vittoria. Da ex lupo seguo le sorti dell'Avellino con simpatia e auguro alla squadra di tornare in categorie che merita". 
Nel 2015 poteva allenare l'Avellino: "Ci fu un incontro all'epoca. Enzo De Vito, ds dell'epoca, mi cercò, ma non volli andare, non all'Avellino ma da nessuna parte. Avevo fatto un grande anno a Foggia e volevo proseguire lì e quindi rifiutai chiunque". 
Sul passato in biancoverde: "Ho avuto sempre problemi e infortuni. Nel 2000 si concluse con i playoff a Catania ed ero giovane. Nel 2007-08, sapendo i problemi societari, decisi di tornare ad Avellino, fu una scelta mia personale, una sfida che volevo vincere. Poi anche in quella occasione mi infortunai, con lo stesso Sforzini e retrocedemmo. E' una cosa che ancora mi fa male perchè avevamo tutto per salvarci e ci tenevo in maniera particolare a farlo".