
Bologna, Italiano avverte: "Nessun incedibile. Con la giusta offerta è giusto valutare"
Nella lunga intervista concessa al Resto del carlino, Vincenzo Italiano ha parlato anche di mercato: "Non lo devo chiedere io, un Bologna forte. Un Bologna forte lo deve costruire la società, perché questa gente merita di avere una squadra di qualità, che possa arrivare lontano in tutte le competizioni. Perché arrivare in fondo ad aprile e maggio, vuol dire aver lavorato bene. Poi puoi vincere o perdere, ma credo che arrivare in finale sia già un merito. Saremo impegnati su quattro fronti, non si può stabilire prima l’obiettivo. Semmai strada facendo decideremo, come con la Coppa Italia quest’anno. Poi certo, in Europa League dovremo cercare di passare la prima fase. L’Atalanta quante coppe ha vinto? Una. Però poi fa terzo, quarto posto, semifinali, finali. E il livello si alza. Non a caso è una società modello in Italia. Per me, il Bologna non è lontano da quella dimensione".
Se poi restassero anche i vari Castro, Ndoye, sarebbe anche più facile avvicinarsi.
"Io sono d’accordo con la società quando dice che nessuno è incedibile. In che senso? Nel senso che se dovessero arrivare offerte incredibili, è giusto valutarle. Non sono quell’allenatore che si mette di traverso. Però, è chiaro che se si potesse avere continuità anche con certi elementi, io sarei molto contento. Non penso che si smantelli la squadra: non sarà così, anzi cercheremo di migliorarci".
Sul rinnovo.
"La mia priorità è sempre stata il Bologna, la priorità era parlare con i dirigenti ed ero convinto che sarebbe andato tutto bene. E’ una questione di valori umani e tecnici. Qui c’è grande voglia di restare su livelli alti, la squadra è forte, sennò non vinci una Coppa Italia. Qui ho conosciuto persone che mi hanno fatto stare bene, da Saputo ai dirigenti, passando per ognuno che lavora a Casteldebole. E poi il rapporto che ho costruito con i ragazzi: questo per me vale tanto".
QUI per l'intervista completa
Se poi restassero anche i vari Castro, Ndoye, sarebbe anche più facile avvicinarsi.
"Io sono d’accordo con la società quando dice che nessuno è incedibile. In che senso? Nel senso che se dovessero arrivare offerte incredibili, è giusto valutarle. Non sono quell’allenatore che si mette di traverso. Però, è chiaro che se si potesse avere continuità anche con certi elementi, io sarei molto contento. Non penso che si smantelli la squadra: non sarà così, anzi cercheremo di migliorarci".
Sul rinnovo.
"La mia priorità è sempre stata il Bologna, la priorità era parlare con i dirigenti ed ero convinto che sarebbe andato tutto bene. E’ una questione di valori umani e tecnici. Qui c’è grande voglia di restare su livelli alti, la squadra è forte, sennò non vinci una Coppa Italia. Qui ho conosciuto persone che mi hanno fatto stare bene, da Saputo ai dirigenti, passando per ognuno che lavora a Casteldebole. E poi il rapporto che ho costruito con i ragazzi: questo per me vale tanto".
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