
Atalanta, con Juric una sfida al futuro: "Continuità sì, rivoluzione no"
Una scelta precisa, chirurgica, studiata in ogni dettaglio. L’Atalanta, dopo nove anni di Gasperini, affida la panchina al suo allievo più diretto, Ivan Juric. Un passaggio di consegne che non è solo una conferma tattica, ma un messaggio forte e chiaro: a Bergamo il cambiamento non fa paura se si rimane fedeli a se stessi.
IDEA FISSA - Nonostante l’addio di una figura monumentale come quella di Gasperini, l’Atalanta non ha ceduto alla tentazione di stravolgere i suoi princìpi calcistici. La società ha preferito affidarsi a chi conosce perfettamente la filosofia che ha portato i nerazzurri a successi storici: pressing asfissiante, duelli individuali coraggiosi e gioco offensivo aggressivo. Con Juric, queste caratteristiche resteranno intatte.
FERITE E RISCATTO - Juric arriva a Bergamo dopo due esperienze decisamente complicate. A Roma, catapultato in un ambiente di aspettative enormi, ha subito il contraccolpo di una piazza complessa e ambiziosa. A Southampton, invece, ha ereditato una squadra ormai condannata, incapace di reagire a un destino già scritto. Eppure, proprio queste ferite hanno alimentato nel tecnico croato una voglia feroce di riscatto.
NUOVO ENTUSIASMO - A Zingonia c’è grande fiducia nel nuovo allenatore, scelta condivisa e caldeggiata dal ds Tony D’Amico, il cui ruolo nella decisione è stato centrale. Con Juric, i Percassi intendono confermare il proprio percorso di crescita, senza temere di perdere alcuni protagonisti degli ultimi anni. Ederson, Retegui, Lookman potrebbero partire, ma l’identità di squadra rimarrà intatta.
NUOVA LINFA - Nello spogliatoio, la mano di Juric porterà nuove energie, un entusiasmo contagioso definito da molti come "metal": un’intensità elettrica, capace di coinvolgere giocatori e tifosi. Un modo per ribadire che, anche se cambiano gli uomini, non cambiano le idee che hanno reso grande l’Atalanta.
IL TEMPO DIRÀ - «La scelta di Juric non è affatto casuale – fanno sapere da Bergamo – ma riflette la volontà precisa di proseguire sulla strada tracciata, migliorandola con nuove sfumature». La convinzione societaria è che, partendo dalle solide fondamenta costruite da Gasperini, l’Atalanta potrà proseguire la sua crescita mantenendo il livello altissimo raggiunto finora.
IDENTITÀ PRIMA DI TUTTO - A Bergamo, insomma, la rivoluzione non interessa: interessa piuttosto proseguire con chiarezza sulla via già tracciata. Con Juric al timone, l’Atalanta punta dritto verso il futuro, mantenendo salda la propria identità e rinnovando la voglia di stupire ancora. Cambiare tutto per non cambiare niente: a volte, è questa la scelta più coraggiosa.






