
Brescia, Gigi Cagni: "Deprimente vedere come è ridotto il Brescia ma a Cellino è stato permesso tutto"
Ai microfoni di Brescia Oggi, Gigi Cagni ha commentato il momento difficile del Brescia, soffermandosi sulle responsabilità della società, sulla gestione sportiva e sull’impatto emotivo di questa stagione, di seguito le sue dichiarazioni: "Cosa provo nel vedere come si è ridotto il Brescia? Non so veramente cosa dire. Oltretutto è una situazione particolarissima. Il Brescia nei dilettanti, lo spareggio play-out tra Sampdoria e Salernitana: sono 3 squadre della mia lunga carriera di giocatore e allenatore, anche se naturalmente chi mi interessa di più è il Brescia. Quando succede qualsiasi cosa negativa, cerco di trovare immediatamente la soluzione. Non sono il tipo che si piange addosso, non è nel mio modo di essere di sportivo. In realtà sportivo non lo sono più dal punto di vista pratico, ma lo sono rimasto mentalmente".
"Hanno sbagliato tutti, non solo Cellino, ma quello che mi fa più specie è che vivo in un Paese, come l’Italia, in cui certe cose vengono permesse - ha proseguito il tecnico-. Non c’è controllo. Possibile che alla fine del campionato ci si accorga che uno non ha pagato regolarmente quel che doveva pagare? E vi pare ammissibile che in Lega Pro 2 squadre siano sparite a stagione in corso? Tornando a Cellino è inutile dargli tutte le colpe: tanto non gliene frega niente del Brescia e della sua storia, dei sentimenti della città e dei tifosi. Lui se ne sta là in Inghilterra e se riesce a recuperare dei soldi, bene. Cosa interessa a lui se il Brescia è nei dilettanti o in Serie C? Non so nemmeno come ci considerasse".
Di chi la colpa della situazione del Brescia?
"Di Cellino in primis, ma anche di chi gli ha permesso di fare tutto questo. E ci sono stati 8 anni di tempo per accorgersene. Possibile che nessuno abbia potuto fare qualcosa? Ha fatto il padre-padrone del Brescia".






