Cagliari addio! Nicola via tra luci ed ombre, ma occhio a Pisacane, c'è un precedente...

La scelta di una nuova guida tecnica, quando si arriva al termine di un percorso, va ponderata mettendo da parte la legittima ansia. Il Cagliari, al momento, è in una situazione nella quale ha bisogno di liberare la mente e scegliere senza farsi condizionare dall’ambiente esterno. La conferma di Nicola, che comunque ha in tasca un altro anno di contratto, è comunque ipotesi che resta in piedi e che potrebbe dare continuità ad un progetto tecnico cominciato all’inizio della stagione appena conclusa, ma che ha avuto ripercussioni non sempre positive, visto il rendimento altalenante di una squadra senza una vera e propria identità.

Il tecnico ha raggiunto quello che era l’obiettivo minimo propostogli dalla dirigenza, ma nel contempo non è riuscito ad entrare totalmente nel cuore di una tifoseria notoriamente esigente, nonostante alcuni picchi di rendimento nel corso dell’annata. Una delle colpe maggiori che gli sono state attribuite è risultata quella di non esser stato in grado di valorizzare appieno il patrimonio societario, mettendo da parte per lunghi periodi un giocatore come Prati, il quale si è perso nei meandri della panchina. Come del resto anche Obert, giovane di belle speranze rimasto ai livelli delle passate stagioni, per continuare con Luvumbo, mai veramente esploso a livello realizzativo come ci si sarebbe potuto aspettare.
Altri elementi, vedi Jankto, sono stati totalmente esclusi e messi in un cantuccio, così come Marin, utilizzato con il contagocce e che probabilmente cambierà casacca, forse l’unico vero regista in rosa.

Per il resto Davide Nicola ha avuto riscontri positivi dando fiducia incondizionata a Piccoli, che lo ha ricambiato realizzando dieci gol, suo record personale in carriera, e l’arrivo nel mercato di riparazione di Caprile gli ha tolto tanti dolori di testa. Sono svariate le considerazioni che saranno fatte sul mister ed a bocce ferme pare tutto più lineare. Andare alla ricerca di un sostituto in un mercato oggettivamente povero di tecnici che possano dare un’impronta robusta è impresa improba.

La ridda di illazioni porterebbe ad un arrivo dal Torino di Vanoli, oppure la promozione di Pisacane dopo la bella annata con la Primavera culminata con la vittoria in Coppa Italia.
Attenzione però a non fare il passo più lungo della gamba proprio con Pisacane. Un salto così improvviso potrebbe esser deleterio.
Agostini docet.