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TMW RADIO - Fontanella: "Sto per esordire con la Nazionale di Malta. Sogno la sfida con l'Italia"

TMW RADIO - Fontanella: "Sto per esordire con la Nazionale di Malta. Sogno la sfida con l'Italia"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 18 agosto 2020, 18:49Calcio estero
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Mario Fontanella ai microfoni di Francesco Benvenuti
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L'attaccante italiano Mario Fontanella del Valletta, a Malta, è intervenuto a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, esordendo nel raccontare i preliminari della prossima Europa League che la sua squadra si appresta ad affrontare dal 27 agosto contro i gallesi del Bala Town: "Abbiamo iniziato a prepararci già dal 5 luglio, che eravamo in ritiro. In questi giorni si è fermato qualcosina, a causa del Coronavirus in aumento qua a Malta: ne risentiamo come tutti e proviamo ad attuare le direttive date dal Ministero della Salute".

Che protocollo avete?
"Negli ultimi dieci giorni non si è capito più niente, e avere 50-60 casi al giorno è troppo per una nazione così piccola. In più se c'è un solo positivo, è tutta la squadra ad andare in quarantena. Per questo cerchiamo di stare attenti e fare molti test, o rischieremmo di non giocare più. Oggi siamo tornati all'inizio: niente spogliatoi né docce, si arriva al campo per allenarsi e si va subito a casa".

Che avversario è il Bala Town?
"Nel complesso non li conosco, non ho mai seguito il campionato gallese. Ma in queste competizioni non esistono favorite: dobbiamo prenderli come una grande e fare come l'anno scorso, quando abbiamo eliminato il Dudelange".

Che esperienza ha in questi palcoscenici?
"Io già ci ho giocato in Europa League: anni fa con il Floriana, e negli ultimi col Valletta. Personalmente è una cosa che ti fa sentire diverso, più importante: per questo dico che non penso all'avversario, ma soltanto a passare il turno".

Ci racconta della sua attesa per la nazionalità maltese?
"Per me è un motivo di orgoglio, c'è questa possibilità grazie alla federazione e all'arrivo di mister Mangia di essere naturalizzato per merito sportivo. Quando l'ho saputo ho dato subito la mia disponibilità, e ho già fatto uno stage con la nazionale di Malta. A giorni aspettiamo se sarà pronto per le prossime partite di Nations League a settembre, ma a livello burocratico va già tutto bene, ora è solo questione di tempistica. Ieri ho sentito coach e team manager, e loro sperano di avermi adesso. Anche io, ma mal che vada sarà quella dopo".

Che emozione sarà?
"Poteva farmi effetto, ma sono qui da 5 anni e bene o male mi sono fatto sempre voler bene ed un nome: anche i giocatori già mi conoscevano tutti, e mi sono integrato subito. Spero un giorno di giocare un Malta-Italia con tutto il cuore...".

Il campionato maltese inizierà l'11 settembre?
"Dovrebbe. Consideriamo però che c'è qualche squadra per intero in quarantena, e non vedo come potrebbero ricominciare regolarmente. Dobbiamo capire come funzionano le direttive o rischiamo l'inizio del campionato. I miei genitori volevano venire qui, ma farsi 2-3 giorni per poi rientrare e farne 14 di quarantena, beh, non è il caso".

Come sono state queste settimane di ripartenza?
"Prima degli ultimi sette giorni era ripartito tutto alla normalità: ti mettevi la mascherina nei negozi e stavi più attento ai luoghi affollati. Il fatto è che Malta vive di turismo, e dopo l'avvento dei visitatori non si è capito più niente, tornando a tre mesi fa: chiuse discoteche, massimo 10-15 persone a volta e niente barche. Questo mi dispiace".

E per il futuro?
"Ci è arrivata una circolare UEFA, che ci dice come tutte le varie partite saranno giocate a porte chiuse. La cosa che mi dispiace di più è sapere che la gente non potrà esserci, e chissà quando tornerà: senza tifosi, l'emozione non c'è. Pensate a un esordio in Nazionale davanti a 30mila spettatori o a nessuno: è ben diverso. Dispiace perché Malta era tra i paesi in cui le cose andavano meglio, mentre oggi siamo tra chi va peggio".

Altri sogni?
"Sono molto ambizioso, ed è sempre stata la mia forza, seppure nella mia piccola carriera. Valletta e Nazionale maltese per me, ad ora, è come essere arrivati all'apice. Mi stanno chiamando in molti, soprattutto dall'Asia, ma penso non sia proprio il momento di cambiare: la mia testa è qui, e mi farebbe solo male".

Volete vincere ancora il campionato?
"Sicuramente. Non nascondiamoci, io non l'ho mai fatto e sono convinto che l'anno scorso avremmo lottato fino all'ultimo secondo per la vittoria e invece ci siamo fermati a sei dalla fine. Inutile piangersi addosso, ma il nostro obiettivo dell'anno prossimo deve essere questo. La pressione è una cosa bella".

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