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TMW RADIO - Melania Gabbiadini: "Che apprensione Manolo. Non rallentiamo il femminile"

TMW RADIO - Melania Gabbiadini: "Che apprensione Manolo. Non rallentiamo il femminile"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 15 maggio 2020, 22:04Calcio femminile
di Dimitri Conti
Archivio Tutto Calcio Femminile 2020
TMW Radio
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Tutto Calcio Femminile con Niccolò Ceccarini. In collegamento Luca Calamai, Melania Gabbiadini e Alessandro Orlandi
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L'ex attaccante Melania Gabbiadini, sorella di Manolo e oggi calciatrice a cinque, è intervenuta in diretta ai microfoni di TMW Radio, nel corso di Tutto Calcio Femminile: "Siamo in un momento difficile, ancora non ci sono le misure adatte per ricominciare. Tra un paio di settimane magari si potrà pensare di creare delle misure adatte per riprendere gli allenamenti, ma resto ancora cauta. In primis c'è la salute degli atleti".

Bergamo è stata duramente colpita.
"Non è stato facile, abbiamo pagato le conseguenze di un qualcosa che non ci aspettavamo essere così pesante. Ci stiamo piano piano rialzando in Lombardia, ma rimaniamo in allerta: non credo sia ancora finita, secondo me durerà ancora un po'. Personalmente non sono stata a Bergamo, sono rimasta a Treviso, ma sentendo la mia famiglia ogni giorno capivo che era tutto insostenibile".

Preoccupata per la malattia di suo fratello?
"Sì, c'è stata molta apprensione. Lui però ci ha sempre rassicurato, era tranquillo perché non aveva sintomi gravi, stava bene. Ha faticato ad uscire a causa dei residui ma adesso sta bene e ha ripreso anche ad allenarsi".

Ha timore che il calcio femminile venga messo da parte?
"Spero tanto di no: quello che abbiamo creato è giusto che vada avanti. Ne risentiranno le società più piccole, qualcuna temo non ci sarà più. Mi auguro che non ci sia la retromarcia del nostro movimento".

C'è qualche speranza del calcio italiano che la intriga?
"Dirne una è impossibile, tutte fanno sacrifici e chiunque nel suo grande o nel suo piccolo deve riconoscersi quanto fatto. Voglio premiare tutte quante".

Ci sono tante attaccanti più mature che stanno andando bene.
"Quando ci sono i mezzi giusti per alzare il livello, tutte hanno messo qualcosa di importante. La Girelli ha fatto un campionato strepitoso: lei ha le qualità e forse non le ha mai sfruttate nel modo giusto. Ora credo sia al top. Sabatino non finisce mai, ma ce ne sono tante altre, Giacinti, Bonansea... Fortunatamente le abbiamo noi".

Si è alzato il livello della Serie A?
"Sicuramente, soprattutto con l'entrata in campo di certi club. Quando giocavo io c'era un grande gap, ora le società danno importanza maggiore. Spero si riesca a tenersi stretto quanto stiamo facendo".

Meglio che entrino altri club maschili o giusto avere emanazioni a sé?
"Facciamo un passo alla volta: già i club maschili che sono entrati hanno alzato l'asticella. Sicuramente è più difficile per quei presidenti che si sono formati la squadra da soli, forse non riescono a tenere il passo, e questa situazione andrà affrontata nella maniera giusta. Non siamo giocatrici che dimenticano il passato, e da oggi sarà chiesto sempre di più".

Quale nazione è cresciuta più nel femminile?
"La Francia ha fatto un grande balzo negli ultimi anni, ma anche l'Olanda. Poi la Germania, che è sempre stata al top".

Quale il prossimo step del movimento?
"Spero il professionismo, ne abbiamo bisogno e siamo nella direzione giusta".

La Juventus dominerà tutto anche nel femminile? Cosa le manca per la Champions?
"In questo momento è la squadra migliore in Italia, mentre per l'Europa manca qualche tassello per sopperire al gap. Glielo auguro perché è una società seria, che crede al progetto. Sicuramente ci arriverà, ma forse c'è ancora qualche annetto. Loro comunque si sentono professioniste e sono trattate come tali. Credo che anche società come Inter e Milan, che sono più indietro, ci arriveranno".

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