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Qual è il formato migliore per l’MSI di League of Legends?
martedì 24 maggio 2022, 10:51Editoriale
di Francesco Lombardo
per Esportsweb.it

Qual è il formato migliore per l’MSI di League of Legends?

Per il secondo anno consecutivo il formato dell’MSI non convince giocatori e pubblico, soprattutto la prima fase del Group Stage.

Nonostante le numerose critiche subite un anno fa, Riot Games anche per l’edizione 2022 del Mid-Season Invitational, la prima competizione internazionale della stagione di League of Legends, ha deciso di mantenere lo stesso formato. Sintetizzando, l’MSI vede la partecipazione delle dodici squadre vincitrici dei rispettivi campionati internazionali, undici quest’anno a causa dell’assenza della rappresentante dal campionato del Commonwealth russo (mentre l’anno scorso a mancare fu la squadra vietnamita). La riduzione dei partecipanti a 11 non rappresenta un problema perché è proprio il formato, soprattutto della prima fase, a creare difficoltà e poco appeal

Il Group Stage vede infatti la partecipazione immediata di tutte e 12 (o 11) le squadre, suddivise in tre gironi da quattro (o due da quattro e uno da tre), secondo un sorteggio basato su tre fasce di appartenenza tra squadre provenienti da regioni maggiori, intermedie e minori. Le prime due di ogni girone avanzano alla fase successiva, chiamata Rumble Stage, in cui formano un girone unico da sei con partite Bo1 di andata e ritorno. Infine le prime quattro giocano i playoff finali, con la prima classificata che può scegliere se giocare contro la terza o la quarta, mentre la seconda sfida la rimanente. Due semifinali secche Bo5, chi vince va in finale.

La Rumble Stage, così come la fase finale di Knock-out, non rappresenta di per sé un problema particolare, anzi, sono probabilmente le fasi meglio strutturate e sicuramente più spettacolari che mettono di fronte solo le migliori squadre rimaste. Vedere sfidarsi più volte le rappresentanti di Cina e Corea, cercando di capire chi sia la migliore, così come quella dell’Europa contro il Nord America nella classica rivalità occidentale, è sicuramente coinvolgente e cattura la curiosità di molti, a cui va aggiunta l’attesa di risultati a sorpresa nelle sfide con le rappresentanti delle regioni minori. Ciò che invece lascia il tempo che trova è il Group Stage, in quanto è senza dubbio la fase più noiosa e meno interessante dell’MSI. 

Mettere di fronte la vincitrice della Corea, o della Cina, con quelle di Giappone, America Latina o Oceania si traduce in un massacro sportivo poco coinvolgente. Il problema non è però il confronto tra squadre di un certo livello e altre inevitabilmente inferiori: queste sfide sono infatti fondamentali per attirare l’attenzione dei tifosi e degli spettatori proprio delle regioni minori che finalmente hanno la possibilità di vedere i propri beniamini giocare contro leggende viventi della scena esports di League, sperando in improbabili risultati a sorpresa. Il problema è la sfida reiterata tra queste squadre all’interno del girone, i cui esiti sono già sostanzialmente scritti. All'MSI 2021, il primo con tale formato “open”, ovvero in cui tutte le squadre qualificate iniziano dalla prima fase senza distinzioni, i team delle regioni minori hanno vinto 10 partite su 40, di fatto una su quattro e solo quando si sono scontrate tra di loro. In questo MSI 2022 invece il conteggio si è addirittura fermato a 5 vittorie su 32 partite, ovvero il 16% di win-rate. 

Risulta chiaro che un sistema di questo tipo perde in competitività e di conseguenza in interesse se l’esito delle partite è già scritto e non sono possibili sorprese tra “grandi” e “piccole”. La competitività va rivitalizzata, senza però dimenticarsi di bilanciare con la necessità, come anticipato, di dare alle squadre minori la meritata visibilità contro le squadre più blasonate: perderanno, sì, ma almeno avranno la possibilità di sfidare le migliori. Un giusto compromesso in tal senso è stato proposto da Aaron "Medic" Chamberlain, caster di Riot Games per l’LEC e per gli eventi internazionali: introdurre il double bracket elimination. Un formato che Riot non ha mai considerato su League of Legends per gli eventi internazionali, preferendo utilizzare la fase preliminare di Play-In, o i classici gironi o i playoff a eliminazione diretta. Formato che invece è ormai largamente utilizzato nei playoff dell’LEC, dell’LCS e in parte dell’LPL, così come in altre competizioni di League of Legends. In che modo utilizzare però il Double Bracket Elimination?

L’idea potrebbe essere di far partire tutte le squadre, tramite sorteggio, dal tabellone principale di winner bracket con un criterio: le squadre provenienti dalle major region devono giocare contro squadre delle minor region. In questo modo si tutela la possibilità delle “piccole” di giocare contro le “grandi” ma senza la reiterazione. Inoltre, giocando in Bo5, si dà anche la possibilità di vedere più game consecutivi tra le squadre che si sfidano. Nella fase successiva, inoltre, si “forzano” le squadre minori a giocare tra loro in partite secche da dentro o fuori, assicurandosi di far emergere solo le migliori e soprattutto costruendo una narrativa attorno alle rivalità tra le minor region, chiamate ad affermare la propria superiorità sulle altre. Ultimo, ma non meno importante, il double bracket assicura anche lo stesso numero minimo di gare da disputare, sei (ipotizzando di perdere entrambi i match 0-3), con la stessa identica esposizione mediatica. 

D’altronde l’MSI per sua natura non è il mondiale, non è il più importante evento competitivo della stagione. Ha la sua importanza, certamente, ma più per fare il punto della situazione sulla distanza o meno tra le squadre delle varie regioni piuttosto che per stabilire realmente chi sia la migliore in assoluto dell’intera stagione competitiva. È addirittura un torneo più elitario e come tale andrebbe trattato, sviluppando un formato competitivo che metta in risalto i punti di forza e di debolezza delle regioni: e il modo migliore è utilizzare le serie Bo5, unico vero metro di giudizio del valore di una squadra.