Videogiochi e eSports, come quest'ultimo ha impattato sul primo

Gli eSports sono un fenomeno in grossa crescita. Talmente il giro di soldi sta aumentando, per via degli investitori, che il mondo dei videogiochi ne ha risentito. Già perché ad oggi ci sono case videoludiche che sviluppano giochi solo per crearne un eSports. Guardate Riot credete che se League of Legends non avesse avuto successo come eSports a oggi ne parleremo ancora? E cosa dire di Valorant, sviluppato proprio per il competitivo. Ma allora i singleplayer? Stanno morendo, si esatto.

Oggi giorno è più proficuo creare un gioco competitivo multiplayer che un singleplayer. Si lo so, ci sono giochi come Death Steanding che sono singleplayer che hanno avuto un successo strabiliante, ma il competitivo rimane l'interesse principale degli sviluppatori. Ma allora questi eSports sono un bene per l'universo videoludico? C'è un famoso content creator che una volta disse che il videogiocare è bello solo per vedere sconfitto il tuo avversario. Non ci scordiamo che uno dei primi prototipi di videogiochi, non un videogioco ancora, quello arriverà con Asteroids, era una sorta di ping pong a due giocatori. Quindi potremmo dire che i videogiochi nascono proprio per il competitivo tra due giocatori. 

Certo ci sono giochi indie singleplayer che spopolano ma hanno giusto qualche mese di fama, poi rimangono nello store a morire. Creare un gioco competitivo significa investire sul futuro. Aggiornarlo, cambiarlo e mutarlo nel tempo lo aiuta a mantenersi fresco e appetibile per i vecchi giocatori che continuano a spendere per il gioco. 

Gli eSports hanno cambiato i videogiochi, hanno cambiato noi videogiocatori e il futuro del gaming. Volete o non volete il futuro è eSports.