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Fantacalcio, TOTTI E IL PESO DELLA BANDIERATUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
martedì 9 maggio 2017, 10:00Consigli degli esperti
di Redazione Tuttofantacalcio
per Tuttofantacalcio.it
fonte Luca Malgieri

Fantacalcio, TOTTI E IL PESO DELLA BANDIERA

Che Francesco Totti sia un campione è cosa riconosciuta da tutti, a prescindere dalla fede calcistica di appartenenza. Probabilmente la sua grandezza è arrivata anche a chi il calcio non lo segue affatto.
La maglia della Roma cucita addosso, come una seconda pelle. Una città che lo venera, la stessa città che lui ha venerato, rinunciando alle offerte arrivate da altri club con i quali probabilmente avrebbe vinto molto di più. Ciò lo ha reso una bandiera, di quelle che nel calcio d’oggi sono difficilissime da trovare e che probabilmente non troveremo in quello del futuro.
Da risorsa a problema, come certificano le parole di Spalletti nel post Milan-Roma: “non sarei mai tornato a Roma…”, schiacciato dal “peso della bandiera”. Non è ammissibile che un tecnico debba porsi tanti problemi sulla scelta di mandarlo o meno in campo per 5, 10 o 20 minuti. Né tanto meno è ammissibile che debba poi giustificare la sua scelta davanti alle telecamere.
Il rispetto e la riconoscenza nei confronti dell’uomo prima e del calciatore poi non possono essere messi in discussione, tuttavia nel calcio, come nella vita, non si po’ vivere di rendite all’infinito.

Totti ha dato tanto alla Roma e la Roma ha dato tanto a Totti, mettendolo al centro del suo progetto sportivo per anni. Se da qualche stagione Totti non è più così centrale come lui stesso e la tifoseria erano abituati a vederlo, la colpa non è né della società né dell’allenatore. Non si può fermare lo scorrere del tempo e quindi è assolutamente normale che un allenatore gli preferisca calciatori che hanno poco più della metà dei suoi anni.
Come successo con Del Piero alla Juventus, la bandiera diventa un problema quando l’amore per la maglia e l’utilità per quella stessa maglia non possono più andare a braccetto. Da una parte ci sono loro, calciatori che nonostante la loro carriera hanno ancora voglia di dimostrare il loro valore e dall’altra parte ci sono le società, con l’obbligo di attuare un cambio generazionale e che ad un certo punto possono “solo” offrire un posto dirigenziale, affinché quelle stesse bandiere continuino a far parte del club.
Nel caso Totti hanno sbagliato forse un po’ tutti: la società, che solo qualche settimana fa ha prospettano mediante i media l’avvicinarsi di un futuro dirigenziale (probabilmente senza sapere se Totti abbia voglia di smettere); l’allenatore, che è arrivato a giustificare le sue scelte; il calciatore stesso, che forse dovrebbe rompere il suo silenzio e dire apertamente cosa voglia fare del suo futuro. Il tutto per un unico obiettivo: il bene della Roma e del suo immenso Capitano!
Ovviamente anche gli appassionati di fantacalcio perdono quello che è stato un vero e proprio top player (per usare un termine che ultimamente va molto di moda). In tanti in sede d’asta se le sono suonate a suon di rialzi pur di averlo in rosa, gli stessi che hanno poi esultato per i bonus che portava in dote! Il fantacalcio perde un protagonista di 1^ fascia!