
La festa di Rocco e la firma di Pioli: il 6 giugno che ha segnato la storia di Firenze
Il giorno della svolta, in una data non banale. Se lo augurano in tanti, in casa Fiorentina, che questo 6 giugno possa segnare l'immediato futuro viola come già accaduto più volte in passato. E questo sia sotto l'aspetto della scelta del nuovo allenatore, con il nome di Stefano Pioli che resta in pole position sulla concorrenza (Thiago Motta e Vieira), sia sotto quello della programmazione sportiva. E di una conseguente "tregua" tra la società e i tifosi dopo alcune settimane di aperta contestazione. I precedenti in tal senso fanno pensare positivo, almeno sotto l'aspetto degli avvenimenti già consegnati agli archivi.
Rocco e Stefano
Come detto, il 6 giugno non potrà mai essere un giorno come gli altri, specie per quanto accaduto nel recente passato: sei anni fa esatti Rocco Commisso diventava proprietario della Fiorentina (rilevando dalla famiglia Della Valle, dopo diciassette anni di presidenza, il club per 140 milioni di euro circa) mentre due anni prima, otto anni fa, Stefano Pioli diventava ufficialmente il nuovo allenatore viola, scelto da Pantaleo Corvino per guidare la rifondazione di una squadra che, dopo il fiasco Sousa, ai nastri di partenza del campionato 2017/18 si presentava come la più giovane della Serie A.
Ritardi e segnali
Ecco perché dunque, anche solo per una questione di cabala, la speranza è che il 6 giugno 2025 possa rappresentare una giornata, se non decisiva, quantomeno importante per impostare le prossime mosse della Fiorentina, che nonostante il leggero ritardo in cui si trova nella definizione della prossima annata (ma già nel 2021, con la nomina di Vincenzo Italiano il 30 giugno, le cose non andarono poi così male…) sembra avere le idee chiare in vista di una stagione che porterà al centenario del club. Il rinnovo di De Gea, i tentativi (ardui) per arrivare al prolungamento di Dodo e la fiducia crescente che si respira dalle parti del Viola Park sul futuro di Moise Kean sono già segnali incoraggianti.
Diplomazia a lavoro
Un'annata, quella che porterà al 2026, verso la quale - è questo l'auspicio del club - la Fiorentina si augura di avere il supporto della tifoseria dopo una fase di freddezza palesata con tanto di cori e striscioni. In tal senso la diplomazia per tentare di ricucire lo strappo è già al lavoro da qualche settimana e anche la possibile scelta di Pioli come successore di Palladino potrebbe essere un modo per riallacciare i rapporti: la scelta di un uomo che, a dispetto dei suoi natali, conosce bene Firenze e ne ha sempre incarnato i valori potrebbe essere un punto di ri-partenza importante.







