
"Vecchio a chi?": da Toni a Pedro fino a Vardy: ora anche Dzeko sogna di fare ancora la differenza
Giusto puntare su un 39enne come Edin Dzeko per l’attacco viola della prossima stagione? Oppure meglio dare una chance a qualche giovane di belle speranze, pronto - magari - a guadagnarsi il ruolo di rivelazione partendo a fari spenti? Il dibattito tra i tifosi è più che mai aperto anche se la sensazione è che la Fiorentina abbia già fatto la sua scelta. Aggiudicandosi per due anni la punta bosniaca (reduce da 46 gol in 99 negli ultimi due anni con il Fenerbahçe, mica noccioline) soffiandola peraltro alla concorrenza del Bologna di Italiano. Una decisione, quella di puntare su un bomber non più di primo pelo, che in alcuni casi proprio a Firenze non ha pagato (basti pensare agli innesti di Boateng e Ribery nel 2019) ma che in altri si sono rivelati molto funzionali.
Da Toni a Pedro
Il riferimento, sempre rimanendo in ambito viola, va a quel Luca Toni che - dopo essere stato nell’estate 2012 la terza scelta dopo Berbatov, scappato prima alla Juve e poi al Fulham, e Bendtner - riuscì con 8 reti in 27 gare a portare in dote alla Viola di Montella punti pesanti per il ritorno in Europa, al netto dei suoi 35 anni (peraltro due anni dopo, a Verona, vinse con 22 centri il titolo di capocannoniere della Serie A). Ma anche a giro per il Vecchio Continente, più in tempi recenti, la scelta di puntare su attaccanti “âgée” spesso si è rivelata vincente. Alcuni esempi? Il più eclatante è quello di Pedro (classe 1987) alla Lazio: dal 2021, anno in cui cambiò sponda del Tevere - passando da quella giallorossa a quella biancoceleste - ha messo insieme 34 teti in 176 presenze. Per la serie che i senza età più invecchiano e più diventano giovani. E difficilmente Sarri storcerà il naso, ora che se lo ritroverà a Formello: è notizia peraltro di oggi il rinnovo dello spagnolo fino al 2026 (potenzialmente, chiuderebbe alla Lazio a 39 anni).
In compagnia di “Lewa” e Vardy
Ma anche andando fuori Italia gli esempi che possono calzare a pennello su questo tema sono ampi: da Lewandowski (classe ’88), che da quando nel 2022 è approdato al Barcellona ha messo insieme 101 gol in 147 presenze. Un altro caso da poter aggiungere a questo campionario - anche se in questa circostanza trattasi di un giocatore che non ha cambiato maglia ma gioca dal 2012 sempre con la stessa - è quello di Jamie Vardy, classe 1987 e icona del Leicester (la Fiorentina lo affronterà proprio il 3 agosto in amichevole…) che solo prendendo le ultime due stagioni ha totalizzato 30 reti in 74 presenze. Certo, in questo focus Dzeko è nettamente il giocatore con la carda d’identità più “ingiallita” ma data l’integrità fisica e la voglia di dimostrare di essere ancora un bomber, c’è da scommettere che - alla soglia dei 40 anni - sia pronto a fare ricredere tanti.






