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"Non mi lascia tranquillo l'anno in più di contratto". Palladino, Pradè e il futuro della FiorentinaTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 09:30Serie A
di Dimitri Conti

"Non mi lascia tranquillo l'anno in più di contratto". Palladino, Pradè e il futuro della Fiorentina

C'è aria di disfatta e di rabbia nella Fiorentina. D'altronde la sconfitta di ieri sul campo del Venezia ha fatto crollare le residue speranze di poter strappare un piazzamento europeo per la prossima stagione, traguardo reso ancor più complicato dal fatto che la finale di Coppa Italia sia tra Milan e Bologna, attuali settima e ottava della classifica. Ma è soprattutto com'è maturato il passo falso del Penzo, messo assieme e a brevissima distanza dall'eliminazione con il Betis, ad aver fatto esplodere l'insoddisfazione nel popolo viola. E ad aver aperto un cratere sotto i piedi di Raffaele Palladino.

Lo scenario è paradossale, visto che neanche una settimana fa la Fiorentina ha fatto valere l'opzione a propria disposizione per estendere l'accordo con Palladino fino al 2027. Eppure le parole del ds Pradè nel post-partita a molti sono suonate come quelle di uno che sta mettendo in discussione il futuro con l'attuale allenatore: "Dire troppe cose a caldo è sbagliato ma col presidente e Ferrari dicevamo che ci servono analisi profonde. Se batti Milan, Inter, Juventus e Lazio e poi fai prestazioni come oggi ti rimangono addosso amarezza e tristezza. Verso tutti, anche noi stessi. Noi siamo una società ambiziosa con una proprietà molto forte e per questo si deve fare risultato".


Neanche le parole dello stesso Palladino sanno di dette da chi ha il proprio futuro in mano. A proposito delle difficoltà alla luce del recente prolungamento fino al 2027, l'allenatore della Fiorentina ha detto nel post-partita: "Anche quando facevo il calciatore del contratto e dei soldi non mi è mai importato nulla, amo il mio lavoro, lo faccio per me e per chi mi ama, per i miei giocatori, non è un anno in più di contratto che mi cambia le cose o mi lascia tranquillo. Dispiace se i tifosi sono un po' arrabbiati, li capisco: anche noi siamo delusi. Per il percorso che abbiamo fatto, meritavamo di più. Lo dico perché ci credo: per le prestazioni, gli shock, il percorso, la crescita... Meritavamo di più. Siamo arrivati a giocarci la Champions, non è tutto da buttare. La linea è sottile".