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Amatucci: "Mi sono sentito scartato dalla Fiorentina, vi spiego la scelta Las Palmas"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2023 @fdlcom
Oggi alle 13:30Serie A
di Dimitri Conti

Amatucci: "Mi sono sentito scartato dalla Fiorentina, vi spiego la scelta Las Palmas"

Lorenzo Amatucci, centrocampista in prestito al Las Palmas dalla Fiorentina, ha parlato a Radio FirenzeViola. Le sue riflessioni iniziano sulla scelta della destinazione nelle Isole Canarie: "Penso che più lontano di così non potevo andare… (ride, ndr) però ho scelto soprattutto la Spagna perché è il calcio che mi è sempre piaciuto e in cui penso mi posso rispecchiare al meglio. Qua si vive bene, il clima è caldo tutto l'anno e c'è il mare. In più nel giro di due ore posso essere ovunque in Spagna, prendendo l'aereo". Amatucci ha già anche un coro a lui dedicato: "Eppure, appena sono arrivato qua, ho avuto un periodo di difficoltà perché ho trovato un modo di giocare e di allenarsi totalmente diversi. Qui si gioca solo negli spazi ristretti e non hai tanto tempo per pensare alla giocata. Per questo ho passato due settimane difficili, in cui non ho mai dubitato di me stesso però avevo timore... poi piano piano ho preso l'abitudine e mi sono sentito più forte". Prima del Las Palmas, per Amatucci c'è stata la parentesi in prestito alla Salernitana, nella stagione scorsa: "Salerno è stata un'esperienza fantastica, al di là di come è finita. Quando entravo all'Arechi e durante il riscaldamento sentivo già i tifosi cantare mi venivano subito i brividi. Quella curva, insieme alla Fiesole di Firenze, è uno dei pochi settori che quando entri in campo ti dà qualcosa in più a livello emotivo". Ma non aveva altre proposte in Italia? Spiega ancora Amatucci: "L'anno scorso è finito male: è stato pesante anche perché la vicenda playout si è protratta per tempo. Poi nel mercato non ho avuto quello che mi aspettavo e ammetto che speravo di potermi giocare le mie carte a Firenze. Ecco perché ho deciso di provare altro. C'era il Las Palmas che mi cercava già da un po' e quindi visto che in Italia non avevo così tante scelte ho preferito venire in Spagna". Il giovane centrocampista torna sul particolare playout: "Ci hanno bloccato il giorno prima della partita col Frosinone poi per un mese non sapevamo contro chi avremmo giocato, quando avremmo giocato e se avremmo giocato. In condizioni del genere magari inizi anche già a pensare alla stagione successiva e non riesci a preparare al meglio un appuntamento così delicato". Di mezzo c'è stato anche un lutto complicatissimo: "Per la scomparsa di mia madre ho patito tantissimo: penso di non aver mai sofferto così tanto. E' stata dura specie perché mia madre era una tosta e io ho preso da lei molte cose del mio carattere. Mi piace un sacco infatti quando la gente mi dice che io le assomiglio". Più d'uno pensava che Amatucci potesse giocarsi le proprie carte in questa Fiorentina: "Lo ripeto, io mi aspettavo di potermi giocare le mie carte a Firenze: all'inizio mi avevano detto che sarei dovuto andare in ritiro ed ero fiducioso. Poi quando stava per iniziare la preparazione mi hanno detto che mi sarei dovuto presentare una settimana dopo e lì, lo ammetto, mi sono sentito un po' scartato, un po' messo da parte. Allora ho deciso che volevo chiudere il prima possibile con un'altra squadra perché volevo giocare e sentirmi importante: non volevo andare in ritiro per allenarmi a parte o altro… Mi è dispiaciuto, perché pensavo di avere almeno la possibilità di mettermi in mostra ma non è stato così ma si va avanti". In chiusura, Amatucci parla anche delle difficoltà nell'avvio di stagione per la Fiorentina: "Io penso che sia una squadra costruita bene, con giocatori forti. Credo che comunque la società abbia fatto tanti cambiamenti: ha preso tanti ragazzi giovani per cui ci vorrà un po' più di tempo perché riescano a trovare i meccanismi giusti. Pioli è un grande allenatore, ha esperienza e sa come far giocare le sue squadre. Sono convinto che presto si vedranno i risultati. I tifosi non devono essere preoccupati". Qualche battuta, in conclusione, anche sul nuovo corso della Nazionale Under 21 con Baldini: "Sicuramente posso dire che è un orgoglio far parte dell'Under-21 dell'Italia. Il mister poi è uno che ti sa prendere, è uno che ti sa toccare le corde giuste a livello emotivo e che riesce a farti smuovere qualcosa dentro per farti dare qualcosa in più per la squadra. Siamo un buon gruppo e abbiamo buone qualità: per questo sono convinto che faremo belle cose insieme".