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IL CAFFÈ - Ep 2: "La giochiamo ai rigori"
venerdì 10 aprile 2020, 23:30News
di Luca Frasacco
per Tuttofrosinone.com

IL CAFFÈ - Ep 2: "La giochiamo ai rigori"

L’idea di ieri è stata accolta solo da pochi processualisti. Peccato, erano già in tanti i presidenti vogliosi di presentarsi in tribunale. Ma oggi non è più ieri, è un altro giorno e c'è un’altra idea. 
Qualcuno ha parlato... Non l’avete sentito? Ha detto la sua, ha stilato il suo programma, ha fatto le giuste telefonate e servendosi dei consigli di avvocati sportivi, di esperti di diritto societario, di allenatori, di presidenti e di tv (i medici, quelli no, non li ha ancora interpellati nessuno), ha finalmente trovato la sua soluzione, che non starò qui a pubblicizzare perché ovviamente non è quella giusta. Ma oggi, ho la mia! Come promesso, stavolta, per risolvere tutti, ma proprio tutti i problemi del calcio mondiale, ho voluto dare un’impronta sportiva alla deroga che permetterà di concludere i campionati: 
1) In tempo
2) Giocandoli 
3) Mantenendo la massima sicurezza. 
Sembra un sogno, vero? È realtà. Vengo subito al punto: la giochiamo ai calci di rigore. Sì, avete capito bene. Ai penalties, dagli undici metri, dal dischetto, come volete chiamarli chiamateli, ma continueremo il campionato così. 
Le squadre si daranno appuntamento rispettando il calendario, giocheranno nei propri stadi, sceglieranno la lista dei rigoristi e calceranno cinque rigori a testa, non uno di più, se finirà 5-5 sarà pareggio, altrimenti un vincitore ed uno sconfitto. Si potranno giocare fino a sette partite a settimana, non servirà riposarsi, nessuno lamenterà un calo di condizione fisica. Sui tifosi allo stadio ho qualche dubbio: la distanza di sicurezza rischia di non essere rispettata, ma tra i calciatori sì: saranno distanti undici metri tra loro, non ci sarà nemmeno bisogno delle mascherine e i guanti li indosserà solo il portiere. Sponsor, presidenti, tv, tifosi, tutti contenti: assegneremo i piazzamenti in classifica in modo de-mo-cra-ti-co! Ma come abbiamo fatto a non pensarci prima? Già vedo i titoli dei giornali quando l’accordo sarà ufficiale: “DAI DPCM (decreti del Presidente del Consiglio dei ministri) AI D.C.R. (dopo i calci di rigore)".
Andiamo velocemente a ripassare il regolamento, così, per scrupolo. 

- “Il calcio di rigore è completato quando il pallone cessa di muoversi, esce fuori dal terreno di gioco o l’arbitro interrompe il gioco per qualsiasi infrazione alle Regole.” 
Ok, ci siamo.

- “Il calciatore che esegue il calcio di rigore deve calciare il pallone in avanti; è consentita l’esecuzione con un colpo di tacco purché il pallone si muova in avanti.” 
Va bene, a sua discrezione.

- “Quando il pallone viene calciato, il portiere difendente deve avere almeno parte di un piede che tocca la linea di porta o che sia in linea con essa.” 
Ah, la nuova regola. Quante volte abbiamo visto calci di rigore ripetuti, e portieri ammoniti perché non avevano il piede sulla linea? Di solito è il Var a segnalare il tutto all’arbitro, e a decidere se la posizione del portiere è corretta. Mi sa che abbiamo un problema. Come? Non avete sentito le parole di Marcello Nicchi, presidente dell’Associazione Italiana Arbitri a ‘La Domenica Sportiva’? Ha spiegato che le ultime giornate di campionato potrebbero svolgersi senza l’ausilio del Var, visto che le sale Var sono predisposte in spazi angusti, gli operatori lavorano vicini, e le distanze di sicurezza sarebbero a rischio. Eh no, senza Var è inutile, non si può giocare ai rigori.

Peccato, sembrava la soluzione perfetta, eravamo tutti d’accordo e nessuno avrebbe potuto fare ricorso. Credo che allora ci toccherà aspettare domani, ci vediamo sempre qui, forse arriverà un’altra idea per risolvere il problema del calcio, o forse parleremo d’altro, chissà.