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L'infelice uscita di Commisso che promette cartellini gialli e rossi ai giornalisti

L'infelice uscita di Commisso che promette cartellini gialli e rossi ai giornalistiTUTTO mercato WEB
mercoledì 18 novembre 2020, 17:15Il corsivo
di Ivan Cardia

“Ho deciso che privatamente assegnerò cartellini gialli e rossi ai giornalisti perché non si possono fare soldi tramite la Fiorentina su radio e giornali. Quando ci sarà il nuovo Viola Park, vedremo chi ci sarà”. Il Viola Park, per chi non lo sapesse, sarebbe il nuovo centro sportivo della Fiorentina, il cui progetto è stato annunciato poco più di un mese fa. Neanche il tempo di iniziare i lavori (da programmi, partiranno il prossimo 2 gennaio), che già inizia a prepararsi la black list: decidono i cartellini, gialli o rossi, che Rocco Commisso promette ai giornalisti. Privatamente, ma con un’uscita pubblica.

E decisamente infelice. Incommentabile, inqualificabile. Scegliete voi l’aggettivo. Il presidente gigliato si schiera contro la categoria, per le tante notizie circolate in tempi recenti sulla società, sulla dirigenza, sul mercato. Notizie che devono, come sempre, confrontarsi con la prova dei fatti e possono rivelarsi vere o infondate, “prese” o bucate: è il bello del mestiere. Ma non ci si aspettava che dovessero confrontarsi anche con i cartellini di Commisso: comunque la si voglia vedere, è pur sempre il potere che (senza scomodare temi alti) cerca di mettere un limite o un bavaglio. E poco importa, o forse no, se poi l’andirivieni di news fotografi le divergenze in seno alla dirigenza. Un esempio su tutti? La conferma di Iachini: non è un mistero che non convincesse tutti, nella Fiorentina, e che sia arrivata soprattutto per indicazione presidenziale. Abbiamo visto come è andata a finire.

La notizia certa. È che quella del patron viola sia stata un’uscita a vuoto. Che di cartellini e di potenziali liste d’accesso al Viola Park non dovremmo sentir parlare. E che probabilmente dia il polso della situazione di un’avventura che non è tutta rose e fiori. In campo, dove la Fiorentina galleggia al dodicesimo posto e ha appena esonerato il secondo allenatore della gestione Commisso. O fuori, dove il patron italo-americano sta incontrando le consuete difficoltà nella costruzione del nuovo stadio. E per carità, verrebbe naturale appoggiarlo in questo percorso, ché gli impianti sono il futuro del calcio italiano e invece la burocrazia li frena sempre e comunque. Se solo non fosse per quei cartellini, gialli o rossi che siano. Meglio lasciarli in mano agli arbitri.

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