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Chivu: "Domani vedrete qualcosa di nuovo. Thuram e Lautaro stanno bene, Luis Henrique e Sucic..."TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 03:00Primo piano
di Marco Corradi
per Linterista.it

Chivu: "Domani vedrete qualcosa di nuovo. Thuram e Lautaro stanno bene, Luis Henrique e Sucic..."

Dopo la conferenza stampa di presentazione tenuta qualche giorno fa, Cristian Chivu è intervenuto direttamente dal ritiro nerazzurro per presentare la sfida tra i nerazzurri e il Monterrey. Domani alle 3 di notte, in quella che per l'Italia sarà la notte tra martedì 17 giugno e mercoledì 18 giugno (mentre negli USA saranno le 18 di martedì, ndr), i suoi ragazzi debutteranno nel Mondiale per Club contro i messicani: completano il girone River Plate e Urawa Red Diamonds, che scenderanno in campo qualche ora prima. Di seguito le dichiarazioni del tecnico nerazzurro prima di Monterrey-Inter.

Come arriva la squadra? Vedremo già qualche volto nuovo?

"La squadra ha lavorato bene, ci siamo riuniti al completo da due giorni nonostante qualche acciacco e problema. Tutto sommato non è nulla di grave, del resto i nuovi arrivati hanno svolto un bel lavoro… Luis Henrique è un po' indietro di condizione perché ha avuto qualche settimana di vacanza, Petar è tornato direttamente qui dalla Nazionale e ha qualche allenamento in più con noi. Li vedrete all'opera, o dall'inizio o a partita in corso (sorride, ndr)".

Continuerete col 3-5-2? Cosa cambierà con le sue idee?

"In Italia siamo troppo legati ai sistemi di gioco e ai moduli, quello che conta sono i principi di gioco che sono più importanti di qualsiasi sistema di gioco. Negli ultimi anni l'Inter ha usufruito di questo sistema e questo modo di occupare il campo, ma soprattutto ha ottenuto risultati importanti con dei grandi principi di gioco. Non possiamo perderli. Ci vuole tanta fluidità, mobilità e simmetria. Nel calcio di oggi non bisogna dare punti di riferimento e creare problematiche all'organizzazione difensiva dell'avversario, sia che vengano a prenderti a uomo sia che siano più passivi. Questa squadra ha sempre avuto i suoi principi, aggiungeremo qualcosina in più anche se non è stato semplice perché c'era poco tempo prima della partita". 

Avete lavorato cinque giorni, quali sono le insidie prima del debutto? Cosa vi aspettate dagli avversari e come siete messi a livello di energie?

"Non dobbiamo pensare al passato, che non possiamo cambiare. Dobbiamo pensare che stiamo finendo la stagione 2024/25 con una competizione importantissima, da onorare essendo la miglior versione di noi stessi. Non bisogna cercare scuse/alibi per la condizione fisica, non bisogna cercare scuse per la condizione mentale. Siamo pronti e abbiamo cercato di lavorare in questi giorni per creare una squadra e una serenità mentale che ci permetta di creare buone prestazioni".

Come hai trovato Thuram e Lautaro? Non li vediamo da Monaco, Marcus parte dalla panchina?

"Stanno tutti e due bene, hanno fatto dieci giorni in Nazionale e gli abbiamo lasciato qualche giorno di riposo. Lautaro si è aggiunto subito a noi in America, Marcus ha fatto un paio di giorni a riposo perché ha giocato la secodna partita in Nazionale. Li vedremo all'opera in campo, in questo torneo". 

Quali giocatori conosce del Monterrey, oltre a Sergio Ramos?

"Ramos non ha bisogno di presentazioni, abbiamo giocato anche contro. Conosco bene l'allenatore Domenec Torrent, conosco Canales e Ocampos che hanno fatto grandi cose in Europa prima di andare in Messico. La squadra ha una certa esperienza e identità, gioca bene e si è meritata di essere qui. Avranno ambizioni importanti".

Si parla spesso di differenze e complessi di inferiorità e superiorità tra calcio europeo e sudamericano. Lei che differenze ha trovato?

"Questa è una bella domanda. Il calcio europeo è più organizzato, nel vostro Continente siete più spensierati e prevale la tecnica. Sicuramente vi divertite di più (ride, ndr), trovare un mix tra le cose sarebbe perfetto. Non c'è tanta differenza, ultimamente Messico e Sudamerica stanno cercando di portare giocatori forti e d'esperienza per dare identità e fare il salto di qualità, ma il talento c'è sempre stato e ci sarà sempre".

Quale sarà la chiave dell'Inter per andare lontano in questo Mondiale per Club?

"Bisogna prendere una partita alla volta, avendo l'umiltà di capire che in una competizione del genere ogni gara è importante e diversa dalle altre. Dovremo essere pronti, superare il girone e poi affrontare grandi sfide nei turni successivi. Nessuno ti regala nulla, dovremo avere voglia e ambizione, quella che hanno le squadre "sfavorite" sulla carta. Si parte tutti alla pari, dovremo fare meglio dei nostri rivali".

Domani ci sarà qualcosa che dirà ai giocatori, per motivarli?

"Se lo dico oggi, non devo più dirlo domani (ride, ndr). Lo leggerebbero da voi… La squadra deve avere le ambizioni e l'orgoglio di entrare in campo per fare ciò che ha fatto negli ultimi anni, vincendo scudetti e facendo due finali di Champions. La motivazione non mancherà, questa competizione è importante e saremo pronti ad affrontare ogni avversario. Vogliamo fare del nostro meglio".