
Chivu: "Non iniziamo a parlare di "chivuismo". Pio Esposito? Sbaglia chi pensa sia bravo solo in area"
Nel suo intervento in conferenza stampa, dopo la vittoria sul River Plate e la qualificazione agli ottavi del Mondiale per Club da prima del gruppo E, Cristian Chivu commenta così la sfida: "Oggi nasce l'Inter di Chivu? Non iniziamo con queste cose, manca solo iniziare a parlare di "chivuismo". Abbiamo fatto una partita seria, fatta bene. Nel primo tempo siamo stati un po' sorpresi dalla loro intensità e dalla loro aggressione sulle seconde palle, su quello siamo stati un po' impreparati. Nel secondo tempo l'abbiamo sistemata alzando il nostro livello di intensità e la voglia di vincere i contrasti, siamo in grado di fare anche questa partita. Con qualche pallone in più in verticale siamo riusciti a creare qualcosa di importante. La partita è ottima sotto tutti i punti di vista, perché abbiamo vinto tutti i duelli e siamo riusciti non solo a pareggiare ciò che loro proponevano, ma anche a fare qualcosa in più".
Come va gestita l'euforia su Pio Esposito?
"Con calma. Cerchiamo di non fare qualche errore fatto in passato, diamogli tempo e non dimentichiamoci che è un 2005. Sono contento per lui, sono felice perché ha fatto una grande prova. Si è calato in una realtà non facile, in una partita molto vera. E' stato all'altezza. Il gol è premio del lavoro fatto, dell'intelligenza che ha. A 18 anni ha scelto di andare in un'altra categoria, di sperimentare il gioco degli adulti e ha fatto due grandi stagioni allo Spezia. Ha margini di miglioramento importanti. So che è consapevole di tutto questo. Il lavoro bisogna continuare a farlo, lui è pronto a farlo e a mantenere i piedi per terra".
Com'è lo stato d'animo della squadra?
"Sono 14 giorni che siamo in ritiro e i ragazzi rispondono in questa maniera dal punto di vista caratteriale. Se siamo qui, vogliamo provare ad arrivare fino in fondo. Il gruppo si è messo a disposizione, ha accettato una metodologia nuova e questo mi rende orgoglioso. E' tutto merito loro, si sono calati in una mentalità importante. Cercano sempre di farsi trovare pronti, di aggiungere qualcosina in più in allenamento per poi trovarselo utile in partita. Lo hanno fatto tutti, da Sommer a chi non ha avuto possibilità di subentrare. Siamo un gruppo di 22-23 giocatori calati subito in questa realtà. Vedo anche quei 5-6 che hanno qualche problema, lavorano sodo per tornare a dare una mano alla squadra. Vedo uno spirito importante e tanta voglia di far bene".
Cosa pensa del River Plate?
"E' una grande squadra, ha fatto di tutto per superare il turno. Ha giocatori importanti, forti, nonostante qualche squalifica avuta per la partita di oggi. Anche i subentrati hanno dato energia, perché avendo giocato meno avevano tanta voglia di farsi vedere. Ci siamo chiesti quanto sarebbero durati, sapevo non potessero durare 90', ma ce l'hanno messa tutta. Onore al loro allenatore, a questi giocatori e al loro pubblico. Mi ha fatto piacere vedere la passione dei tifosi".
A chi somiglia Pio Esposito?
"Non ho mai fatto paragoni perché lo conosco da piccolo, non è neanche giusto farne. Qualcuno può pensare sia bravo solo in area, ma non è così. E' intelligente, ha imparato a usare il suo corpo e regge il duello con il difensore. Fa vedere sempre la sua intelligenza calcistica, in ogni situazione in cui può mostrarla. Credo sia una cosa di famiglia, anche i fratelli sono buoni giocatori. Bisogna fare i complimenti alla mamma e al papà. Mi ha detto l'altro giorno che non avevano mai giocato insieme, oggi ho pensato di farlo giocare a un certo punto con Sebastiano, ma lui non ne aveva più. Sicuramente arriverà la possibilità di giocare insieme".







