Chivu: "Tre finali europee in cinque anni, l'Inter qualche elogio se lo merita"
L’Inter si prepara a rituffarsi nella Champions League dopo la larga vittoria contro il Como. C’è da riscattare la sconfitta beffarda subita in casa dell’Atletico Madrid. Alle 14:30 è prevista la conferenza stampa di Cristian Chivu, su L’Interista tutte le parole in tempo reale:
Si può replicare con il Liverpool l'atteggiamento visto con il Como?
"Credo che sia una squadra che fa dell'intensità un proprio motto, una parte della propria identità. Klopp l'ha portata, Slot sta cercando di mantenerla e ci è riuscito, dato che ha vinto la Premier. Quest'anno è partita bene, poi ha avuto difficoltà, ma è una squadra costruita per questo tipo di partite. Sappiamo cosa portano in campo, a livello individuale e collettivo. Noi vogliamo fare come loro, però loro nascono così, hanno una storia e una cultura, legata anche a cosa rappresenta il calcio in Inghilterra, diverso dall'Italia. Non meglio o peggio, ma diverso, e porta ad avere un certo approccio alle gare. È tutto replicabile, dipende dall'atteggiamento dell'avversario e dalle energie: giocando ogni tre giorni non è semplice, non è una lamentela ma un dato di fatto. Vanno capiti i momenti e non va perso l'equilibrio, per non esporsi troppo alla qualità dell'avversario. A tratti bisogna anche riposare, se lo chiedete a Marcus (Thuram, ndr) vi risponde che non è facile andare in pressione per 90 minuti di fila".
Squadre come il Liverpool sono più adatte al vostro gioco?
"Si vedrà domani... A parole è tutto facile, sulla lavagna e a video anche. Il problema è quando devi portare in campo qualcosa che ti permette di dare forza alle parole. Sappiamo tutti dell'intensità del Liverpool, della qualità che hanno, a livello sia individuale che collettivo. L'Inter ha portato alta la bandiera dell'Italia in giro per il mondo: non si raggiungono due finali Champions e una di Europa League in cinque anni così facilmente, e va esaltato. Una squadra italiana che gioca così merita qualche elogio, a parte il risultato finale".
Un vantaggio senza Salah?
"Sappiamo tutti cosa rappresenta per il Liverpool e per il calcio mondiale. Non è una mia preoccupazione: so che ci sono dei giocatori che possono sostituirlo, e che quindi il Liverpool manterrà un livello alto, come è stato sempre nella sua storia. Si parla di squadre, non di individui, ed è per questo che dobbiamo preoccuparci di cosa farà il gruppo, non dei singoli. Hanno tanta qualità".
Come sta Akanji? Acerbi sembra tornato quello della scorsa stagione: può giocare due partite in tre giorni a questa intensità?
"Manuel oggi non si è allenato, perché non sta bene, vediamo domani. Acerbi credo sia il difensore con più minuti, insieme a Bastoni e Akanji stesso. Bisseck ha cominciato a fare vedere quello che ci aspettavamo, perché c'è il bisogno del contributo di tutti e ultimamente ha giocato di più. Le scelte si fanno in base alle mie intuizioni, all'avversario, a come penso di affrontarlo. Acerbi può giocare due volte in tre giorni, per come è fatto: qualcuno gli ha dato qualcosa che ad altri non ha dato, perché recupera molto in fretta. Può giocare tranquillamente".
Siete passati alla zona mista sui corner?
"Ma mista era anche prima dell'Atletico, quando avete fatto un caso su un gol subito e ci girava a tutti, che è stato un caso. Prima veniva interpretata come un disturbo, soprattutto della seconda linea, e ora andiamo più sulla marcatura".
Dumfries e Darmian?
"Sono ancora fuori, non so per quanto. Non lo so, onestamente. Migliorano: Darmian sta rientrando, a breve inizierà il programma di condizionamento. Denzel sta lavorando in palestra senza mettere peso: cammina senza dolore, ma ci vorrà del tempo".
Quanto sarebbe importante evitare i playoff?
"È l'obiettivo di tutti, se poi dovremo farli saremo pronti. Stiamo lavorando sulla possibilità di dare minuti a tutti, stiamo facendo le nostre rotazioni per cercare di accontentare i nostri giocatori, per dargli fiducia".
Una vittoria domani sera cancellerebbe il finale della scorsa stagione, o è già stato superato?
"È una bella domanda, è difficile da valutare quello che loro hanno dentro. Io so per certo l'impegno che danno tutti i giorni per essere competitivi in questa stagione: quello che è accaduto l'anno scorso non si può cancellare, bisogna stare con la schiena dritta e la testa alta per tenere alto il livello. Io non so se una vittoria ti possa dare qualcosa o una sconfitta ti possa togliere, so che ogni volta che abbiamo perso abbiamo reagito e che nel quotidiano lavoriamo ogni giorno per migliorare. Non è stato semplice neanche per loro, con un allenatore che può anche creare confusione dopo quattro anni con un grande allenatore che ha fatto grandissime cose, ma ci mettono tutto per essere competitivi".
Quest'anno regalate più sorprese. È felice anche della disponibilità dei giocatori nel fidarsi di alcune richieste tattiche?
"Io sono contento di quello che stanno facendo loro, per il mio modo di vedere il calcio e la vita non metto muri, ma sto cercando di costruire ponti, anche per uscire dalla comfort zone. Ho la fortuna di avere giocatori che apprezzano questo comportamento: a volte sono confusi, magari, ma il caos ti fa anche pensare a qualcosa in più. Poi non penso di aver creato troppo caos... Se domani chiedo a Marcus di fare il centrocampista sono convinto lo faccia con piacere (ridono, ndr). Ho visto belle cose, non per i vostri giudizi, ma per quello che cerco per dare una base. I calciatori danno sempre il massimo e cercano di aiutare la squadra".
Si chiude qui la conferenza stampa.






