l'Inter vince ma i tifosi sono ancora scottati
In attesa di Inter-Liverpool di questa sera, dove è facile immaginare una partita apertissima, con la squadra inglese che mostrerà tutto il suo repertorio, nonostante si sia raccontato solo della “polveriera” al suo interno, incoraggiando l’ottimismo.
I “reds” hanno fatto una campagna acquisti costata mezzo miliardo ma cambiando troppo. I giocatori di Slot sono fortissimi ma non ancora un collettivo come nelle altre stagioni.
Questo non vuol dire che non possano fare risultato a San Siro. Il Liverpool ha perso partite clamorose ma ha anche battuto Arsenal, Atletico e Real Madrid e l’Inter ha l’obbligo di giocare una gara intensa come e più di quanto fatto col Como.
Riuscire a parlare dell’andamento dell’Inter oggi è un rally emotivo che non ha più niente di razionale.
Ci sono state tante stagioni in cui tutto sembrava andare per il meglio, con un allenatore importante e una squadra forte. Le difficoltà venivano messe in conto e i giudizi diventavano taglienti quando c’erano difficoltà che sembravano insuperabili. Il clima intorno all’Inter nel post Roma-Inter nell’anno del triplete e che per un mese portò i tifosi dell’Inter a massacrare e ridimensionare Mourinho e la squadra, specie dopo aver subito il temporaneo sorpasso a seguito del pari con la Fiorentina, ad esempio. E’ accaduto per un periodo limitato con Mancini, Conte ed è accaduto con molta più frequenza con Inzaghi che tuttavia è sempre stato percepito come un allenatore bravo ma più fragile di chi lo aveva preceduto.
Per questo era scontato che arrivasse lo svilimento per la scelta di Chivu. Una scelta capace di frastornare l’ambiente che, senza avere molta fiducia nel tecnico romeno, sperava in un altro uomo forte.
I tifosi hanno temporaneamente, ripeto, temporaneamente cambiato idea su tutto e tutti grazie ad una serie di risposte.
Fa quasi impressione però assistere alla sfrontata volubilità dei giudizi, espressi in modo perentorio, lapidario e irremovibile, per poi essere cambiati grazie ad una partita, con formidabile spregiudicatezza.
Questo perché sotto il vestito dei verdetti c’è sempre e solo più rabbia di quanta ne avessi mai registrata prima.
Tutta la campagna acquisti dell’Inter è stata esplorata con un lungo moto di avvilimento generale, comprensibile in un periodo limitato, ma immotivato successivamente.
Si può comprendere lo sconforto per tutto quello che è accaduto tra maggio, giugno e luglio, dove, tra uno schiaffo ricevuto e l’altro, si è percepito più un senso di sconfitta e ridimensionamento di quanto non ci fosse disponibilità a credere nell’ambizione del club e dei giocatori.
Troppe cose brutte, troppe sconfitte, troppe delusioni in poco tempo e, quando si vede una squadra che alla fine sembra disintegrarsi tra litigi e risposte poco furbe sui social al termine del mondiale per club, la realtà inizia a distorcersi e non si riesce più a percepirla per la sua esatta natura.
Le valutazioni, se vogliamo chiamarle così, su Diouf e Luis Henrique testimoniano però che non c’è ragionamento, comprensione, visione, lettura, serenità e, per forza di cose, pazienza nell’accoglierne le prestazioni.
L’adattamento ad un campionato non è un luogo comune ma è imperdonabile come stampa e tifosi si siano schierati contro due giocatori con tanto livore e preconcetto.
A breve, alla prima partita o giocata sbagliata di ciascuno, tornerà lo stesso atteggiamento, come se ci fosse la necessità fisica di accanirsi su un obiettivo.
In psicologia si chiamano bias di conferma, una procedura mentale che cerca solo elementi che supportino ciò che già crediamo vero, ignorando le prove contrarie.
Luis Henrique, per quanto timido, non aveva fatto partite drammatiche zeppe di errori tecnici. Vedere qualità, anche quando questa non si manifesta in azioni spettacolari, dovrebbe essere una peculiarità di chi giudica sempre al netto.
Luis Henrique è un ottimo giocatore, Diouf ha un grande potenziale e, se pensate agli acquisti estivi, sono tutti buoni, magari meglio in futuro ma nessuno è un flop.
Il che non significa che andrà tutto bene.






