Inter, nuovo bond da 350 milioni per rifinanziare il debito: interessi dimezzati

L’Inter si sta preparando a rifinanziare il proprio debito con un’operazione da 350 milioni di euro. Secondo quanto riportato da Calcio&Finanza, il club nerazzurro è pronto a emettere un nuovo prestito obbligazionario per sostituire il bond da 415 milioni emesso nel 2022, che scade nel 2027. Questa mossa mira a prolungare la durata del debito e, soprattutto, a ridurre in modo significativo gli interessi annuali da pagare.

Il nuovo bond, approvato il 14 giugno dal Consiglio di Amministrazione di Inter Media and Communication – la società che gestisce i ricavi da diritti TV e sponsorizzazioni – sarà strutturato come un private placement riservato a un numero limitato di investitori istituzionali internazionali. Si tratterà di un prestito senior secured, non convertibile, della durata massima di cinque anni e con un tasso fisso del 4,52% su base annua.

Rispetto al tasso del 6,75% previsto dal bond attualmente in circolazione, la nuova emissione permetterà un notevole risparmio sugli interessi: secondo le stime, gli oneri finanziari annuali si ridurranno da circa 30 a 15 milioni di euro. Una vera boccata d’ossigeno per il bilancio nerazzurro.

A garanzia del nuovo prestito verranno offerti il pegno sull’intero capitale di Inter Media, i conti correnti bancari della società e crediti futuri legati a diritti TV e sponsorizzazioni. Saranno coinvolte anche la capogruppo FC Internazionale Milano (TeamCo) e la controllata Inter Brand (BrandCo). Tra le clausole previste, c’è anche quella che consente il rimborso anticipato in caso di un cambio di controllo del club.

Resta da colmare la differenza tra il valore del nuovo bond (350 milioni) e quello in scadenza (415 milioni). Due le ipotesi sul tavolo: un intervento diretto del fondo Oaktree, attuale azionista di controllo dell’Inter, oppure l’utilizzo della liquidità in cassa, che al 30 giugno 2025 ammontava a 115 milioni.

Con questa operazione, il club nerazzurro punta a garantire maggiore sostenibilità finanziaria nel medio periodo, riducendo la pressione del debito e mettendo le basi per una gestione più efficiente delle risorse. Una mossa in linea con la strategia di consolidamento avviata dopo il passaggio di proprietà nelle mani di Oaktree.