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San Siro, è la svolta? Ecco cosa dicono gli opinionistiTUTTO mercato WEB
Oggi alle 17:25Altre Notizie
di TMWRadio Redazione

San Siro, è la svolta? Ecco cosa dicono gli opinionisti

Il Comune di Milano ha dato il via alla vendita a Inter e Milan dello stadio San Siro, che verrà ricostruito da zero. Ecco il parere degli ospiti di TMW Radio. Simone Braglia: "Credo che sia uno scenario inevitabile per due società che sono in mano a due aziende di business. Reputo che sia un passaggio fondamentale e penso che Milano non possa stare lontano dai grandi paslcoscenici del calcio. Ben vengano queste gestioni valide economicamente, per quanto dovranno dimostrare di poter esserlo anche dal punto di vista sportivo". Franco Piantanida: "Sono pronto a dare la prima picconata a San Siro, ma siamo in ritardo. Ci sono stadi ritenuti vecchi occhi ma costruiti appena 20 anni fa, pensare in Italia...Siamo alla fine di una storia grottesca che probabilmente non insegnerà niente all'Italia sul rifare gli altri stadi. Ce l'abbiamo fatta, ma con 20 anni di ritardo. E' stata messa una toppa a un buco ancora bello grande". Dario Donato: "Le squadre sono le vere vincitrici della situazione. Dopo 6 anni di finte e dribbling si è arrivati a una cosa già scritta. L'ipotesi San Donato del Milan era una boutade, che ha messo pressione alla politica, che ha ceduto. Mila ne Inter hanno bisogno di uno stadio all'avanguardia. Non so se possono averne uno a testa, viste le vicissitudini societarie ed economiche. Ora avranno la possibilità di costruire un nuovo impianto. Per i tifosi cosa cambierà poi? Vedremo quando nascerà il nuovo stadio quali saranno i costi. Lo abbiamo visto con lo Stadium della Juve...". Luca Serafini: "L'aspetto negativo è quello di dover rinunciare a San Siro dopo questi decenni, che è diventato un tempio del calcio mondiale. Ma purtroppo non è una struttura rinnovabile, come hanno detto in tanti esperti. Gli impianti sportivi non sono un'opera d'arte, tanto che inglesi e spagnoli non si sono fermati a rinnovare certi stadi storici, ma li hanno ricostruiti. Il Milan ha rinunciato a fare lo stadio da solo, sono stati spesi decine di milioni per San Donato. Sono stati persi cinque anni, ora vedremo. E' però l'unica città europea con due squadre vincitrici di Champions costrette ad avere un solo impianto. Milano aveva bisogno di questa svolta". Ugo Conti: "Nella vita si può fare tutto, basta impegnarsi e lavorare sodo. E' come la decisione di buttare giù il Colosseo e farlo in un altro posto lontano. Quando hanno fatto il Delle Alpi di Torino, hanno capito che non era stato fatto bene ed è stato rifatto senza problemi. Non riesco a capire perché non si possa rifare nello stesso posto a Milano. Non vedo il motivo per cui non rifarlo nello stesso punto". Stefano Impallomeni: "Credo che Milano abbia la cultura giusta per accettare questo cambiamento. C'è soddisfazione da parte dei due club, vedremo la convivenza dei due club per questo impianto. C'è da augurarsi che la cultura sportiva di Milano possa fare la differenza. E' una grande opportunità. Mi auguro che Milano sia pronta per Euro 2032".