
L'emorragia non è stata frenata: a un'Inter forte mancano certezze e fantasia
Possiamo anche parlare del fatto che al termine di una battaglia ci sia solo da accettare che l'avversario sia stato più bravo a segnare una rete in più, ma Juventus-Inter dalla sponda interista lascia diversi spunti sui quali riflettere.
L'Inter rimane forte, ma in questo momento sembra non esserne sempre troppo convinta.
L'Inter ha mostrato abilità nel prendere campo, nel mantenere a lungo il possesso del pallone, fatto girare benissimo da un lato all'altro del campo in cerca di varchi. Negli ultimi 30 metri però è sembrata mancare spesso quella imprevedibilità cui l'Inter è sembrata voler rinunciare per principio negli ultimi anni, non cercando giocatori che sapessero scompigliare un po' le carte quando il piano-A non va come deve. Da notare che la Juventus ha vinto la partita con due invenzioni estemporanee di fantasisti, che nella rosa dell'Inter non ci sono. Il gol di Yildiz è stato un lampo in un momento di difficoltà per la sua squadra, così come quello di Adzic.
L'Inter ha fatto 3 gol a Torino, è vero. Perché come si diceva è una squadra forte. La squadra di Chivu ha segnato su una specialità della casa, ovvero sugli sviluppi di un calcio piazzato (con Thuram), poi due volte grazie alle fiammate di un giocatore che sembrava ormai perso (Calhanoglu). Altrimenti la sensazione era che non ci potessero essere molti modi per trovare alternative e capitalizzare la mole di gioco prodotta.
C'è da parlare poi di quella emorragia nata nel finale della scorsa stagione che non sembra ancora essere stata rimarginata, né sotto controllo. I giocatori dell'Inter sembrano in cerca di certezze. Prova ne l'alternanza di fasi della partita nelle quali il livello di agonismo è salito alle stelle, ad altre in cui la fase difensiva è stata quasi apatica.
Capitolo a parte su difesa e porta. Sommer non è sembrato perfetto nelle due reti subite da fuori area, pur dovendo riconoscere che Yildiz e Adzic hanno tirato fuori dal cilindro conclusioni ammirevoli. A livello di marcature poi, la linea formata da Akanji, Acerbi (pure sul pezzo nella sfida con Vlahovic) e Bastoni ha pagato in modo ingenuo delle disattenzioni in singoli momenti che sono costate una partita che era stata ripresa. Disattenzioni che l'Inter affamata e con il sangue agli occhi che vinse la seconda stella non troppo tempo fa, sapeva di non potersi permettere.







