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ESCLUSIVA TJ - La stoccata di Bosco: "A Giuntoli dico che Huijsen-Kelly grida vendetta, a Comolli consiglio di andare da un esperto di impatto visivo. Su Tudor e Conte..."TUTTO mercato WEB
ieri alle 13:30Primo piano
di Mirko Di Natale
per Tuttojuve.com

ESCLUSIVA TJ - La stoccata di Bosco: "A Giuntoli dico che Huijsen-Kelly grida vendetta, a Comolli consiglio di andare da un esperto di impatto visivo. Su Tudor e Conte..."

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il collega che ha lavorato per le più importanti testate italiane (dal Corriere alla Gazzetta fino ad arrivare alla Rai) e nostro editorialista con la rubrica "L'Imboscata", Andrea Bosco, per affrontare insieme i temi di attualità di casa Juventus e non solo:

Il titolo è Cristiano Giuntoli. Con lui non ci sei mai andato troppo leggero, non è che ora ti dispiace un po' per quanto gli è accaduto?

"Con tutto il rispetto nei confronti del lavoro di Cristiano Giuntoli e per quello che ha fatto nella Juventus, il suo defenestramento consensuale è la conclusione logica. Il primo anno, senza risorse, aveva portato a casa due disastri assoluti come Alcaraz e Djalo e ci poteva stare, ma la passata stagione aveva molti soldi a disposizione e le scelte sono state orribilanti".

Per esempio?

"E' l'uomo che vende Huijsen per 15mln e compra Kelly a 25mln, un giocatoraccio che non può giocare nemmeno in Serie C. Huijsen sarà il titolare dei prossimi dieci anni della difesa del Real Madrid e della Nazionale spagnola. Io so che il difensore era stato bocciato per una presunta incapacità difensiva, questa la dice lunga. Il Real poi lo ha pagato 60mln per farlo arrivare in Spagna, ma questa non è l'unica cosa negativa che ha fatto Giuntoli".

Ne ha fatte altre?

"Ha speso più di 100mln tra Koopmeiners, che solo Giuntoli non sapeva che rendesse solo con Gasperini, Douglas Luiz mai visto e non so cosa sia successo a livello di infortuni visto che non compariva mai nel tabellino della Juventus, e Nico Gonzalez che aveva uno storico di acciacchi già evidente a noi. E in più ha fatto meno gol rispetto a quelli dell'anno prima. Poi ha svenduto Kean per una cifra risibile, venduto Fagioli, Barrenechea che aveva fatto un campionato importante al Frosinone. Ha speso lira di Dio per giocatori inadeguati. Ma tra tutti quello Huijsen-Kelly estate/inverno grida vendetta, in ogni parte del mondo un dirigente che fa così viene licenziato".

E' arrivato Damien Comolli, ex presidente del Tolosa e ora nuovo DG della Juventus. Che impressione ti ha fatto?

"Non posso e non voglio dare un giudizio sul signor Comolli che francamente non conosco, ho un po' di riserve dal punto di vista generazionale. Sono un anziano signore che avverte sempre prurito quando sente parlare di algoritmi e intelligenza artificiale, per me la differenza la farà sempre la qualità del giocatore come Bellingham, Mbappe, Yamal, Vinicius o altri giocatori del genere. A lui auguro tutto il bene possibile, l'impressione è stata buona anche se è stato penalizzato da una traduzione infame e inadeguata. Gli auguro di imparare presto l'italiano, e un'altra cosa".

Ah si? Cosa? Ora siamo curiosi.

"Di andare da un esperto di impatto visivo, perché francamente l'impressione fatta - e lo dico con un velo d'ironia - è stato quello di un funzionario della Stasi (polizia segreta della ddr ndr) con il capello corto, la faccia indurita e quei suoi occhialetti, ma dice delle cose che mi sono piaciute come l'ossessione per la vittoria".

Quindi pensi che lo farà davvero ripartire questo concetto di ossessione per la vittoria?

"Penso di sì, contento che sia stata data fiducia a Tudor che aveva centrato l'obiettivo richiesto. Ha preso una squadra sull'orlo del baratro e l'ha portata in Champions, una cosa non da poco. Anche se, però, c'era la pista Conte che è fallita per via del progetto migliore di De Laurentiis rispetto a quello di Elkann. Una volta che è sfumato il tecnico salentino, non ho mai creduto alla pista Gasperini: i contatti sono stati molto relativi e probabilmente arrivati fuori tempo massimo".

Credi che il rapporto tra Comolli e Chiellini sarà idilliaco o potrebbero crearsi delle spaccature tra i due?

"Saranno le posizioni reciproche dal punto di vista professionale, certo qualche timore ce l'ho nel momento in cui sento che uno dei candidati è Bezhani che lavora nel Tolosa. Non Massara o Salihamidžić che sono due professionisti e che lo hanno dimostrato nel Milan e nel Bayern Monaco. Francamente non riesco a ricordare un'operazione strepitosa da parte di Bezhani. Ci sono delle strane opzioni nella Juventus in questi giorni, speriamo che il signor Comolli sappia cosa deve fare. Il suo cv al Tolosa è stato discreto con una Coppa di Francia vinta a sorpresa, ma del resto stiamo parlando di Ligue 2 e metà classifica in Ligue 1, non è che parliamo di cose fenomenali. Speriamo non sia la replica di Motta a livello di novità".

Lasciando stare per un attimo il calcio, sono a conoscenza del fatto che hai pubblicato un altro libro e l'argomento è il cinema. Il saggio si intitola: "A proposito di Ombre Rosse di John Ford". Come mai proprio un classico del cinema western ?

"Da sempre mi interesso di Storia del West e quindi anche di Cinema Western. Su "Ombre rosse" è stato scritto molto. Ma pur non essendo io né un critico cinematografico, né un accademico, credo di aver svelato qualche segreto del film poco conosciuto o addirittura inedito".

Per esempio?

"I personaggi del film sono nove: viaggiano dentro ad una diligenza, costantemente minacciati e alla fine inseguiti dagli guerrieri di Geronimo. La trama del film si rifà ad un fatto storico. In realtà c'è un decimo personaggio: la diligenza. Dentro alla quale si svolge una buona parte del film. Il titolo originale recita infatti "Stagecoach" che significa appunto, diligenza. Dentro alla diligenza una varia umanità si confronta e si scontra. I “cattivi“, i reietti, in realtà tali non sono. Mentre i cosiddetti "buoni" si rivelano viceversa persone opache e persino come nel caso del banchiere ladro, spregevoli".

Come hai condotto la tua ricerca?

"Ho cercato di analizzare tutto: i luoghi (non tutti gli esterni del film furono girati nella Monument Valley). La storia le cui "origini" si rifanno ad un racconto di Maupassant, a sua volta ispirato da un fatto di cronaca durante la guerra franco – prussiana. La letteratura. Le armi, i vestiti. Le canzoni e le musiche. I personaggi. Gli attori (John Wayne, ad esempio era agli inizi della carriera), fatti storici, due remake (non proprio esaltanti), il rapporto del film con i fumetti. E poi la critica: a volte severa con il film di Ford".

La chicca?

"Quando venne in Italia, Ford incontrò Federico Fellini. Che si complimentò per il suo "Reds Shadows", traducendo in inglese il titolo italiano della pellicola . Al che, rispose ironico Ford: "Mai girato un film con quel titolo".

Quando lo presenterai?

"Il 20 giugno, tra qualche giorno, presenterò alle 18.30 a Milano alla Libreria dello Spettacolo in via Terraggio 14".

Si ringrazia Andrea Bosco per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.