Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroMondiale per ClubCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche
tmw / juventus / Primo piano
TUDOR: "Sento di essere nel posto giusto. Mondiale per Club? La Juve gioca sempre per vincere. Giocatori come Yildiz sono rari"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 22:40Primo piano
di Redazione TuttoJuve
per Tuttojuve.com

TUDOR: "Sento di essere nel posto giusto. Mondiale per Club? La Juve gioca sempre per vincere. Giocatori come Yildiz sono rari"

A pochi giorni dalla partenza per il Mondiale per Club. Igor Tudor è intervenuto ai canali ufficiali della FIFA. Le sue considerazioni::

Emozionati di poter prendere parte alla FIFA Club World Cup?

"Molto. È una cosa nuova, è una cosa bella. Sicuramente sarà entusiasmante perché è la prima e poi ci sono tutte quelle squadre forti là. Un torneo è sempre un torneo. È una cosa bella che da bambini adoravamo. Da bambini quando si facevo i tornei erano tutti entusiasti, tutti volevano partecipare per vedere chi è più forte. Ora si tratta di tutti i club più forti al mondo tutti insieme. Una cosa particolarmente bella non solo da giocare ma anche da guardare, da vedere. Sì che siamo emozionati".

Obiettivo della Juventus alla FIFA Club World Cup
"Ognuno si aspetta il massimo. La Juventus [FC] è un club che gioca sempre per vincere. Si va là per fare il meglio possibile combattendo gara dopo gara".

Quale sarà l'atmosfera al torneo?
"È bello perché il calcio unisce anche da quel punto di vista. Tutti insieme ci troviamo ad amare quel giocattolo che si chiama pallone. Io lo dico sempre, è il giocattolo più bello che esista al mondo, che è stato inventato nella storia dell’umanità. È il pallone. Il pallone unisce tutti. In quel rettangolo verde che non conosce le differenze. Questo è il bello di tutti gli sport e di questo soprattutto, che è il più famoso al mondo".

Come sarà giocare una competizione così importante negli Stati Uniti?Tu ci sei già stato...
"Sì, io in America ci sono già stato un paio di volte con il club da giocatore. È una cultura diversa nel senso che ogni posto ha le sue cose da scoprire, le sue cose belle. Sono sicuro che sarà organizzato con la massima qualità, che è importante. Da quel punto di vista è bello ma alla fine tutti vogliono vincere. Vanno là per vincere. Va bene tutto ma poi è bello andare là e farsi vedere confrontandosi con i migliori".

Cosa rende la Juventus un club speciale?
"La Juventus è speciale soprattutto per la cultura del lavoro che è sempre stata il fondamento di questo club. Un club dove si rispetta la gerarchia, dove c’è tanta voglia di sacrificio quotidiano, di resilienza… tutto. Dare sempre il massimo. Questo rappresenta questo club vincente. Un’altra cosa è che si è vinto tanto grazie soprattutto alla mentalità". 

Come ti stai ambientando nel tuo ruolo di allenatore della Juventus?
"Sento di essere al posto giusto. Quando me lo chiedono, io sono qua da un mese, io rispondo così, che mi sento bene, motivato, voglioso, circondato da persone di qualità, che mi vogliono anche bene, che vogliono cercare di fare il meglio. Mi sento anche felice e orgoglioso".

A proposito della tua passione per il basket...
"Da bambino c’erano i Chicago Bulls, dove c’era un mio concittadino, Tony Kukoč, e giocava insieme ad altri grandi di quel tempo come [Dennis] Rodman, [Scottie] Pippen e, poi lo dico per ultimo ma per me rappresenta il più grande sportivo di tutti i tempi in tutti gli sport, Michael Jordan. Non è un idolo ma è sempre stato ammirato come qualcosa che è sopra tutti. È stato una poesia, una dominazione che non ho visto da nessun’altra parte in altri sport. Il basket è bello, è affascinante, in tanti ci giocano, tutti. Poi anche quella mentalità… che guardando il documentario che hanno fatto sui Chicago [Bulls] ti innamori di quello sportivo che c’è sempre di meno. È un idolo da quel punto di vista. Il riconfermarsi, non dare niente per scontato, di soffrire, di sudare, di avere fare per essere sempre più forte degli altri. Quello rappresenta quel giocatore. Quella persona soprattutto".

Qual è il tuo approccio al calcio e alla vita in generale?
"Chiaro che si gioca per vincere e, da bambino, un po’ nasci così su piccole cose, giocando con gli amici. Ho sempre avuto questa cosa, la voglia di vittoria. Poi quando passi da questa parte, come allenatore, capisci che per arrivare a vincere ci sono altre cose, tante cose che devono essere fatte e che la vittoria deve essere conseguenza di quello. C’è la mentalità dei giocatori che devi scegliere, quelli vincenti, quelli che fanno, quelli affamati, quelli che non vogliono perdere una partita in allenamento. Se scegli quelli hai già fatto un buon lavoro. Già sei molto più vicino a vincere".

Quanto è importante Kenan Yildiz per la Juventus ?
"È molto importante perché sono quei giocatori che giocano in ruoli che fanno la differenza. È quello che piace ai tifosi, il goal, l’assist. Quei giocatori sono sempre più sott’occhio, al centro dell’attenzione. Sono sempre di meno quelli che sono come lui un mix di numero 10 e numero 9. È uno che vede la porta e ti fa giocare bene. Sono rari. Lui ha una dote che da fuori non vedi, è la sua mentalità. Essere sempre sul pezzo, sempre dentro ogni allenamento e dentro ogni esercizio senza paura e con una personalità che… va coltivata, va cercata dai giocatori. Non è una cosa scontata nelle nuove generazioni. C’è sempre meno personalità. Quando trovi qualcuno che ha quello e quella mentalità, quelle qualità, bisogna tenerselo stretto quel giocatore"