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ESCLUSIVA TJ - Storgato racconta il Mundialito: "Mi servì come trampolino di lancio, che gioia il gol all'Inter. Oggi non c'è più il senso di appartenenza che c'era in quella Juve"TUTTO mercato WEB
© foto di Lorenzo Marucci
Oggi alle 11:30Primo piano
di Mirko Di Natale
per Tuttojuve.com

ESCLUSIVA TJ - Storgato racconta il Mundialito: "Mi servì come trampolino di lancio, che gioia il gol all'Inter. Oggi non c'è più il senso di appartenenza che c'era in quella Juve"

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex centrocampista bianconero di inizio anni '80 e allenatore del settore giovanile, Massimo Storgato, per parlare approfonditamente del Mondiale per Club che comincerà tra poche ore e non solo:

Nella notte italiana inizierà l'avventura della Juventus contro l'Al Ain. Per chi fosse troppo giovane, però, vale la pena ricordare che i bianconeri hanno già giocato un Mondiale nel 1983, o sbaglio?

"Si chiamava Mundialito per club, c'erano anche l'Inter e il Milan. Affrontammo anche due squadre molto forti del Sud America come Flamengo e Peñarol. Ero molto giovane e quasi alle prime armi, lo giocai e mi misi in mostra tanto da meritarmi la chiamata dal Verona di Bagnoli. Servì come trampolino di lancio per la mia carriera".

Con che atmosfera avevate vissuto quel Mundialito?

"Venne vissuto da tutti noi come un torneo da vincere, anche se eravamo a fine stagione e i ritmi non erano eccelsi. Fu una grande occasione per noi giovani e per chi aveva trovato meno spazio durante la stagione, poi venivano fuori delle belle partite e c'era molto entusiasmo. Lo stadio, all'epoca, era sempre pieno. Era un modo per passare le serate".

Quanta voglia c'era di rivalsa da parte vostra per quella Coppa dei Campioni persa contro l'Amburgo?

"Fu una magra consolazione, all'epoca quella Juventus era decisamente favorita sotto tutti i punti di vista. Perdere quella finale contro l'Amburgo, pur essendo un'ottima squadra, grida ancora vendetta. Con nove campioni del mondo più Boniek e Platini, eravamo di sicuro i favoriti".

Tornando a quella manifestazione voluta da Silvio Berlusconi, contro l'Inter segnasti il gol decisivo che servì a vincere la partita. Che ricordi hai ancora di quel momento a distanza di così tanti anni?

"Che gioia, è ancora nei miei pensieri. Ricordo di aver giocato con dei campioni che lo erano in tutto, non solo del mondo. Quando di fianco a te ci sono calciatori in grado di trasmettere la voglia di vincere ti aiuta a crescere e diventare ancor più juventino fino al midollo. C'era l'assoluta convinzione di cercare la vittoria in ogni modo, un senso di appartenenza che oggi è stato perso".

Come ritrovarlo questo senso di appartenenza?

"Ci vuole più gente esperta, creare un blocco da portare avanti più anni e assicurarsi di avere tra le proprie fila chi può trasmettere questo Dna. E' questo il segreto. Anche se oggi, tra i tanti stranieri e le questioni finanziarie, non è così poi semplice andarlo a ricreare".

Parere sul Mondiale per Club?

"E' un bellissimo evento, mi aspetto delle partite divertenti e altre in cui il divario tecnico sarà più elevato. L'ambiente è caldo e lo spettacolo non mancherà, ho visto il Psg e l'hanno preso sul serio questo evento. Juventus? Cercherà di arrivare il più avanti possibile, il City di quest'anno già mi sembra più abbordabile del solito. Sono juventino e ho sempre fiducia nella squadra. Non sarà facile, la concorrenza è alta ma ce la metteremo tutta".

Si ringrazia Massimo Storgato per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.