
Spalletti: "Mondiali? Ce la giocheremo con fiducia. Non parlo più con De Laurentiis"
Luciano Spalletti, commissario tecnico della Nazionale italiana, è intervenuto nel programma Rai Cinque Minuti, dove ha raccontato le emozioni legate alla chiamata della FIGC e ha fatto il punto sul cammino dell’Italia verso i Mondiali:
"La chiamata di Gravina? Una sorpresa. È arrivata in pieno agosto, pochi mesi dopo lo scudetto con il Napoli. La qualificazione al Mondiale non è impossibile, ce la giocheremo con fiducia, anche se la Norvegia è un avversario attrezzato, capace di complicare la vita a qualsiasi squadra. Noi però siamo cresciuti molto e restiamo competitivi. Saremo grosso modo gli stessi, ma bisognerà leggere bene ciò che dirà il campionato. L’Italia come quella del 2006? Non siamo più o meno forti, lo stiamo diventando, ma serve farlo in fretta".
Tra i vari temi toccati, anche un passaggio sul suo passato a Napoli e sul rapporto con Aurelio De Laurentiis:
"Con il presidente ho avuto un rapporto conflittuale. Avrei voluto più umanità nei miei confronti, viste le energie spese. Da quando non lavoriamo più insieme, non ci siamo più sentiti. Niente mi scivola addosso, tutto mi rimane e mi consuma, soprattutto le vittorie più delle sconfitte. Sono fedele alla mia vita, nei sentimenti e nel lavoro. In ogni caso è andata bene: abbiamo visto festeggiare i bambini napoletani. Nessuna città è felice e malinconica come Napoli, quella gioia resterà per sempre con me".
Infine, un pensiero anche su Francesco Totti e il loro rapporto turbolento alla Roma:
"Mi piaceva pensare che il mio destino fosse affidato ai piedi magici di Totti. Quando ci siamo chiariti, ho sentito il bisogno di dirgli due cose importanti, ma ormai resteremo super amici. C’è stato un blackout di pochi minuti che ha incasinato tutto, ma ho sempre agito per il bene della Roma, mai contro qualcuno".
"La chiamata di Gravina? Una sorpresa. È arrivata in pieno agosto, pochi mesi dopo lo scudetto con il Napoli. La qualificazione al Mondiale non è impossibile, ce la giocheremo con fiducia, anche se la Norvegia è un avversario attrezzato, capace di complicare la vita a qualsiasi squadra. Noi però siamo cresciuti molto e restiamo competitivi. Saremo grosso modo gli stessi, ma bisognerà leggere bene ciò che dirà il campionato. L’Italia come quella del 2006? Non siamo più o meno forti, lo stiamo diventando, ma serve farlo in fretta".
Tra i vari temi toccati, anche un passaggio sul suo passato a Napoli e sul rapporto con Aurelio De Laurentiis:
"Con il presidente ho avuto un rapporto conflittuale. Avrei voluto più umanità nei miei confronti, viste le energie spese. Da quando non lavoriamo più insieme, non ci siamo più sentiti. Niente mi scivola addosso, tutto mi rimane e mi consuma, soprattutto le vittorie più delle sconfitte. Sono fedele alla mia vita, nei sentimenti e nel lavoro. In ogni caso è andata bene: abbiamo visto festeggiare i bambini napoletani. Nessuna città è felice e malinconica come Napoli, quella gioia resterà per sempre con me".
Infine, un pensiero anche su Francesco Totti e il loro rapporto turbolento alla Roma:
"Mi piaceva pensare che il mio destino fosse affidato ai piedi magici di Totti. Quando ci siamo chiariti, ho sentito il bisogno di dirgli due cose importanti, ma ormai resteremo super amici. C’è stato un blackout di pochi minuti che ha incasinato tutto, ma ho sempre agito per il bene della Roma, mai contro qualcuno".
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