
Juventus, a luglio tornano Arthur, Miretti e Tiago Djalò: soluzioni diverse per i tre giocatori
In casa Juventus, si legge sulle pagine di Tuttosport, ci sarà da affrontare anche il tema legato ai giocatori di rientro dal prestito. A luglio, in occasione del raduno, ci sarà anche Arthur Melo. Il brasiliano, in prestito al Girona fino a giugno, ha ancora un contratto valido con la Juventus almeno fino all’estate del 2026. Due le opzioni sul tavolo: una cessione definitiva oppure una risoluzione consensuale del contratto. In entrambi i casi, sarà necessario trovare un'intesa.
Situazione simile per Tiago Djalò, acquisto firmato Cristiano Giuntoli nel gennaio 2024, quando la Juventus credeva ancora nella lotta scudetto. Le cose, però, non sono andate come sperato. Ora tocca a Comolli, insieme a Chiellini e al futuro direttore sportivo, cercare una soluzione che consenta almeno un’uscita remunerativa. Il difensore ha chiuso anticipatamente l’esperienza al Porto, ufficialmente per motivi interni, ma con ogni probabilità a causa di problemi comportamentali. Il ritorno né in Portogallo né in Italia sembra plausibile: l’obiettivo è individuare una destinazione praticabile prima delle convocazioni per il raduno.
Raduno che vedrà presente anche Fabio Miretti, pronto a ritagliarsi un ruolo da protagonista nella nuova Juventus, come previsto a inizio stagione, anche se non ritroverà né Giuntoli né Thiago Motta. Reduce da una buona stagione nel Genoa di Vieira, Miretti vuole prima di tutto chiarire le intenzioni del club: restare è la sua priorità, ma senza adeguate garanzie potrebbe valutare altre opzioni. Il suo nome è seguito dal Napoli, piace al Milan - dove Allegri, che l’ha lanciato, è in cerca di un giocatore con le sue caratteristiche - e il Genoa lo riaccoglierebbe volentieri. Al momento, però, il focus è solo sul recupero dopo l’operazione alla spalla subita a fine aprile, che gli impedirà di partecipare alla tournée americana.
Situazione simile per Tiago Djalò, acquisto firmato Cristiano Giuntoli nel gennaio 2024, quando la Juventus credeva ancora nella lotta scudetto. Le cose, però, non sono andate come sperato. Ora tocca a Comolli, insieme a Chiellini e al futuro direttore sportivo, cercare una soluzione che consenta almeno un’uscita remunerativa. Il difensore ha chiuso anticipatamente l’esperienza al Porto, ufficialmente per motivi interni, ma con ogni probabilità a causa di problemi comportamentali. Il ritorno né in Portogallo né in Italia sembra plausibile: l’obiettivo è individuare una destinazione praticabile prima delle convocazioni per il raduno.
Raduno che vedrà presente anche Fabio Miretti, pronto a ritagliarsi un ruolo da protagonista nella nuova Juventus, come previsto a inizio stagione, anche se non ritroverà né Giuntoli né Thiago Motta. Reduce da una buona stagione nel Genoa di Vieira, Miretti vuole prima di tutto chiarire le intenzioni del club: restare è la sua priorità, ma senza adeguate garanzie potrebbe valutare altre opzioni. Il suo nome è seguito dal Napoli, piace al Milan - dove Allegri, che l’ha lanciato, è in cerca di un giocatore con le sue caratteristiche - e il Genoa lo riaccoglierebbe volentieri. Al momento, però, il focus è solo sul recupero dopo l’operazione alla spalla subita a fine aprile, che gli impedirà di partecipare alla tournée americana.
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