
La UEFA fa luce sul rigore in Norvegia-Italia: "Fallo a palla lontana, fuorigioco non punibile"
Nel corso del quarto di finale fra Norvegia e Italia ha fatto discutere il rigore assegnato poco prima dell’ora di gioco alle scandinave per un fallo di Elena Linari su Ada Hegerberg. Non tanto per il fallo in sé, una cintura netta al la vita dell’attaccante, quanto per la posizione di partenza della numero 14 scandinava. La UEFA nella giornata di oggi ha comunicato sui propri canali ufficiali la spiegazione della decisione presa dal VAR che pur ravvisando la posizione irregolare di Hegerberg ha comunque deciso di assegnare la massima punizione alla Norvegia confermando la decisione sul capo presa dalla francese Stéphanie Frappart.
“Dopo un lungo passaggio aereo di una giocatrice norvegese, la difenditrice italiana numero 5 (Elena Linari NdR), posizionata all'interno della propria area di rigore, ha bloccato l'attaccante norvegese numero 14 (Ada Hegerberg) con entrambe le braccia. L'arbitro, ben posizionato per valutare la situazione, ha assegnato un calcio di rigore e ha ammonito la difenditrice italiana per comportamento antisportivo.
Al momento del passaggio del pallone, l'attaccante norvegese numero 14 era in posizione di fuorigioco. Tuttavia, il fallo di trattenuta si è verificato mentre il pallone era ancora in aria, lontano dalle giocatrici, e l'attaccante non era attivamente coinvolto nel gioco in quel momento. La posizione di fuorigioco non è stata quindi punita.
Pertanto, la posizione di fuorigioco dell'attaccante non ha annullato l'infrazione. La decisione dell'arbitro di assegnare un calcio di rigore e di emettere un'ammonizione è stata quindi corretta”.
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