
Il buffetto di Rocchi a Tudor. Ma quella sull’arbitro non è l’unica uscita “particolare” del tecnico della Juve
“Tudor ha anche ragione, ma chiedo sempre di moderare i toni”. Gianluca Rocchi lo dice così, sapendo di fare riferimento a una partita, sostanzialmente, condizionata da due errori gravi. La Juventus, a Verona, ha subito un calcio di rigore che, per ammissione del designatore arbitrale, non era rigore. E ha giocato in parità numerica una partita che avrebbe dovuto fare a meno di Gift Orban per quaranta minuti.
Da qui, le dichiarazioni dell’allenatore croato: “Episodi vergognosi”, ha detto a caldo. Comprensibile, nella trance agonistica di una partita pareggiata per gli errori della squadra arbitrale e anche di quella bianconera. Gli episodi restano, che la Juve sia stata brillante a Verona è difficile da sostenere.
Le parole di Tudor sugli arbitri, peraltro, non sono state le uniche a far sollevare qualche sopracciglio. Il tecnico bianconero se l’è presa, in un’uscita probabilmente non concordata con il club, con il calendario stilato dalla Lega Calcio Serie A, che ha portato il Napoli a giocare ben due giorni dopo della Juve. Esattamente com’è avvenuto in Champions League, e qui sta il punto: nella terza giornata, tutte le formazioni italiane impegnate in Europa hanno giocato di sabato. In quella successiva, la scansione temporale italiana ha rispetto quella Uefa: la Juve il sabato perché aveva giocato martedì, Inter e Atalanta di domenica perché erano scese in campo mercoledì, Napoli lunedì dopo essere stato impegnato - peraltro in trasferta - il giovedì. I campionati si decidono anche dai dettagli. Magari non questi.
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