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Il papà di Huijsen il giorno dopo l'esordio: "Frosinone a gennaio? No, nella testa solo la Juve"
Don Huijsen ha rilasciato una intervista ai taccuini di 'TuttoJuve.com' all'indomani dell'esordio di Dean Huijsen con la prima squadra della Juventus alla Scala del Calcio contro il Milan. Già punto di riferimento della Next Gen di Brambilla a soli 17 anni, ieri il centrale olandese classe 2005 complice l'emergenza difensiva con cui ha dovuto fare i conti Allegri ha fatto il suo ingresso in campo a gara in corso.
Esordire a San Siro, uno stadio così prestigioso, non è un qualcosa che accade sempre. Quante volte hai sognato un debutto così per tuo figlio?
"Non si può sapere, è questa la realtà. Penso che l'esordio sia sempre speciale in qualsiasi stadio, averlo fatto a San Siro è stato molto importante. E' così bello, tutta la sua famiglia è orgogliosa di lui".
Si festeggerà questa sera in casa Huijsen?
"Parleremo tanto di ieri, ma non festeggeremo (sorride ndr). Il debutto è stato fantastico, ma ovviamente ora vorrà di più e lui ha bisogno di lavorare, lavorare e lavorare per raggiungere il suo sogno".
Ti è sembrato un po' emozionato?
"Non più di tanto, l'ho visto sul pezzo e affamato. Spero possa esser sempre così, in ogni partita che giocherà con la maglia della Juve. Ora non dovrà mollare di un singolo centimetro, non dovrà sentirsi appagato".
Un consiglio da papà ed ex calciatore?
"Bravo Dean, goditi questo momento! Il tuo sogno è di diventare un giocatore della Juventus, questo è solo un piccolo passo in avanti per realizzarlo. Ma da domani, quando inizieranno gli allenamenti, concentrati sulla prossima partita. Cerca sempre di imparare e di allenarti bene. Nel calcio non si può soltanto festeggiare, ma per ottenere i risultati che desideri servono passione e lavoro".
Il Frosinone ha già manifestato il suo interesse per gennaio, così come altri club. Quale è la scelta migliore per lui?
"Vogliamo restare alla Juventus e non pensiamo ad altro in questo momento".
Come mai, ad inizio stagione in Next Gen, non è riuscito ad essere performante?
"Forse c'era troppa attenzione nei suoi confronti, tutti lodvano le sue qualità e facevano notare che doveva già essere in prima squadra. Non era pienamente sul pezzo, poi c'è stata la partita con il Pescara. E' normale che possa accadere nel percorso di crescita di un ragazzo, è anche da questo che impari molte cose. Fa parte dell'apprendimento per diventare un giocatore della Juventus".
Esordire a San Siro, uno stadio così prestigioso, non è un qualcosa che accade sempre. Quante volte hai sognato un debutto così per tuo figlio?
"Non si può sapere, è questa la realtà. Penso che l'esordio sia sempre speciale in qualsiasi stadio, averlo fatto a San Siro è stato molto importante. E' così bello, tutta la sua famiglia è orgogliosa di lui".
Si festeggerà questa sera in casa Huijsen?
"Parleremo tanto di ieri, ma non festeggeremo (sorride ndr). Il debutto è stato fantastico, ma ovviamente ora vorrà di più e lui ha bisogno di lavorare, lavorare e lavorare per raggiungere il suo sogno".
Ti è sembrato un po' emozionato?
"Non più di tanto, l'ho visto sul pezzo e affamato. Spero possa esser sempre così, in ogni partita che giocherà con la maglia della Juve. Ora non dovrà mollare di un singolo centimetro, non dovrà sentirsi appagato".
Un consiglio da papà ed ex calciatore?
"Bravo Dean, goditi questo momento! Il tuo sogno è di diventare un giocatore della Juventus, questo è solo un piccolo passo in avanti per realizzarlo. Ma da domani, quando inizieranno gli allenamenti, concentrati sulla prossima partita. Cerca sempre di imparare e di allenarti bene. Nel calcio non si può soltanto festeggiare, ma per ottenere i risultati che desideri servono passione e lavoro".
Il Frosinone ha già manifestato il suo interesse per gennaio, così come altri club. Quale è la scelta migliore per lui?
"Vogliamo restare alla Juventus e non pensiamo ad altro in questo momento".
Come mai, ad inizio stagione in Next Gen, non è riuscito ad essere performante?
"Forse c'era troppa attenzione nei suoi confronti, tutti lodvano le sue qualità e facevano notare che doveva già essere in prima squadra. Non era pienamente sul pezzo, poi c'è stata la partita con il Pescara. E' normale che possa accadere nel percorso di crescita di un ragazzo, è anche da questo che impari molte cose. Fa parte dell'apprendimento per diventare un giocatore della Juventus".
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