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Golden Foot, lo spettacolo del “dietro le quinte”

Golden Foot, lo spettacolo del “dietro le quinte”TUTTO mercato WEB
mercoledì 1 dicembre 2021, 06:00L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

Secondo Golden Foot della mia carriera sportiva. La prima volta nel 2019, con tanto di intervista a Luka Modric. A distanza di due anni (colpa del maledetto Covid), rieccomi al Fairmont, lussuoso hotel di Monte Carlo noto per la curva più cool della F1 e per il servizio in camera non proprio per tutti (due uova a 28 euro). Normale, è Monte Carlo, luogo tanto fascinoso quanto irraggiungibile per noi mortali. Per fortuna, Antonio Caliendo (il primo vero procuratore italiano, nonché creatore del Golden Foot) non si è scordato il mio numero di cellulare e, quindi, eccomi tra i pochi media invitati al Golden Foot 2021. Dopo cinque ore trascorse in auto (diciamo che i lavori in corso sulle autostrade sono aumentati in maniera tangibile), arrivo davanti all’entrata del Fairmont. Posati bagagli, inizia il viaggio all’interno del mondo, variegato e variopinto, del Golden Foot. Le sorprese non mancano, sia positive che negative. Batistuta, una delle leggende più attese, ha fatto sapere che non ci sarà ma, dal nulla, ecco Dani Alves, il più titolato tra i giocatori in attività. Bel colpo di Antonio Caliendo…
Durante la conferenza stampa Kelly Smith, leggenda del calcio femminile, si commuove davanti alla compagna e alla famiglia… Intervisto Lele Oriali e Gabriele Gravina e mi sento ancora più Campione d’Europa… Entrambi mi rassicurano sul fatto che si farà di tutto per andare al Mondiale perché, come spiega bene il presidente della FIGC “… due Mondiali senza l’Italia sarebbe un disastro”.
Il tempo scorre, all’appello manca Paolo Maldini. Le indiscrezioni si rincorrono. C’è chi dice che non verrà, chi è certo che “… farà un salto”. Come spesso accade, la verità è quella di Gianluca Di Marzio, presentatore doc dell’evento (bravo anche in questi complicati panni).

Il re delle notizie di mercato aveva spoilerato che Paolo Maldini sarebbe arrivato e, in effetti, il massimo dirigente rossonero si materializza. Purtroppo, non parla con i media (forse la sconfitta interna con il Sassuolo ha minato la sua serenità?) ma, grazie all’eccellente lavoro di Ségolène, la maglia autografa di Paolo Maldini diventa realtà…
Manca il piatto forte, il Gran Galà serale con l’annuncio del vincitore. Trascorro diverso tempo nell’atrio per vedere se, con un pizzico di fortuna, incrocio il vincitore… Niente da fare…
Arriva l’ora del Gran Galà. Accade qualcosa… C’è movimento… Qualcuno è arrivato ma pare che sia anche già ripartito. Può essere. Tra un piatto di fois gras e una nuova hit di Bakian (artista, cantante e produttore di cui non sapevo nulla ma che ora è già un mio idolo assoluto), le varie leggende salgono sul palco a ritirare l’ambito premio. La bellissima Anna-Laure Bonnet sfoggia un abito da mille e una notte ma anche una grande abilità con le lingue (inglese, francese, italiano, pure portoghese quando sul palco si materializza Dani Alves). Poi c’è Gianluca Di Marzio che ci sa fare, alla grande… Il tempo scorre… Bakian non si ferma mai, se non quando arriva il momento di scoprire il vincitore del Golden Foot: Momo Salah… Se lo sapevo già? Non posso dirlo ma diciamo che non sono rimasto sorpreso. Più sorpreso di vedere la moglie ricevere il premio e non lui ma anche per questo c’è un motivo “dietro alle quinte”. Purtroppo, ancora una volta, il Covid ha voluto essere protagonista (non invitato alla festa). Niente di male, ci pensa Antonio Caliendo a rendere il finale del Gran Galà magico, ricordando a tutti i presenti che “… andremo a consegnare il premio di persona a Salah”. Meraviglioso…
La compagnia al tavolo N.18) è ottima ma è giunta l’ora di coricarsi, così da essere pronti, di buona mattina, a visitare la promenade (ora nella terrazza sopra al Casinò) per gustarsi tutte le impronte dei campionissimi entrati nella storia del Golden Foot… Da Pelè a Maradona, passando per Zidane o CR7… Ogni due passi (non è un modo di dire), una leggenda… Nel giorno in cui è stato assegnato il Pallone d’Oro a Messi (tanto per cambiare), sono arcifelice di aver scelto il Golden Foot. Al Fairmont non ci si annoia mai… Magico!

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