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Borghetti: "Novara, è stato bello. Barbieri è pronto per la Juventus"

Borghetti: "Novara, è stato bello. Barbieri è pronto per la Juventus"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
venerdì 11 settembre 2020, 08:45La Giovane Italia
di La Giovane Italia
La Giovane Italia vi porta alla scoperta dei nuovi talenti del calcio italiano, raccontandovi ogni giorno, alle 8:45, le storie dei giovani di casa nostra e dei club che scommettono su di loro

Dopo nove anni, le strade di Mauro Borghetti e del Novara si sono divise. Il percorso del dirigente con la società azzurra è stato ricco di soddisfazioni e di ottimi risultati. “La nuova proprietà ha fatto delle scelte e ha deciso di cambiare. Ovvio che mi dispiace, ma queste cose nel calcio succedono. Spero di avere presto un’altra possibilità”. Al termine della sua avventura, Borghetti ha raccontato a La Giovane Italia i suoi trascorsi a Novarello, spendendo parole importanti per un giovane che ha da poco spiccato il volo verso il calcio dei grandi.

Sei soddisfatto di quanto fatto con i biancoazzurri?
“Noi abbiamo avuto solo un grosso limite: purtroppo siamo stati una realtà con alti e bassi. Il problema è che quando siamo stati costretti ad affrontare i bassi, quando la prima squadra è retrocessa in Serie C, siamo dovuti uscire dal calcio giovanile di fascia alta. Ma quando ci siamo ritrovati in contesti importanti abbiamo saputo toglierci le nostre soddisfazioni: tutti, dai giocatori ai dirigenti, ci siamo fatti rispettare e abbiamo reso il nostro un settore giovanile di alto livello, raggiungendo spesso le fasi finali nazionali dopo aver affrontato nella regular season realtà importanti come Juventus, Torino, le genovesi, Parma ed Empoli. Sono convinto che quanto fatto in questi anni sia stato un percorso importante".

Speri di tornare a lavorare a breve?
“Pensavo avrei trovato presto una sistemazione, ma al momento non ho ancora avuto nessun contatto con nessuna squadra. Molte società si sono già sistemate, vediamo se la situazione cambia in qualche tempo".

Le società hanno deciso di dare continuità vista la stagione anomala?
“Al momento non ci sono stati cambiamenti importanti, molti hanno deciso di proseguire sulla stessa linea dell’anno scorso. Poi un cambio può avvenire per un qualunque motivo e in qualsiasi momento, quindi intanto resto alla finestra e vedo come evolvono le situazioni".

Secondo te quali sono le qualità da ricercare nei ragazzi di oggi?
“Penso che ci sarà sempre un occhio di riguardo per i giocatori dalle spiccate doti tecniche, ma il calcio di oggi è anche molto atletico e fisico. Struttura e forza hanno un ruolo non da poco oggi. In ogni caso però la collocazione in campo cambia quello che si cerca nei giocatori: portieri e difensori centrali hanno bisogno di strutture fisiche importanti, mentre magari nei ruoli esterni si possono anche cercare qualità diverse".

E cosa è importante ricevano da parte dei loro dirigenti e allenatori?
“Noi abbiamo sempre cercato di fare capire ai ragazzi che, per arrivare ad ottenere i risultati, diventare un giocatore professionista, ci vuole professionalità e sacrificio e che l’allenamento è la cosa più importante nel contesto calcio a livello giovanile. Purtroppo, quello che ho rilevato è che i ragazzi, e tutto quello che li circonda, esige tantissimo e in fretta trascurando spesso e volentieri il giusto grado di conoscenza, cercando piuttosto di arrivare in alto il più velocemente possibile. Per noi sono stati sempre importanti valori come la professionalità, il comportarsi bene, l’essere educati, l’avere voglia di allenarsi, di imparare. L’insieme di queste cose avrebbe fatto sì che le loro possibilità sarebbero arrivate e una buona percentuale dei nostri ce l’ha fatta, non da ultimo Tommaso Barbieri, 2002 appena ingaggiato dalla Juventus".

Che impressione ti ha dato Barbieri?
“È un ragazzo che, grazie anche al mister della prima squadra, Simone Banchieri, l’anno scorso ha avuto la possibilità di essere aggregato subito ai grandi, dimostrando di poter recitare un ruolo importante. Si è ritagliato una convocazione con l’Under 17 ai mondiali in Brasile e ha giocato con continuità anche in prima squadra. Incarna tutto quello che vorremmo vedere e avere da un ragazzo del settore giovanile a livello di impegno, professionalità, educazione. In dote porta un bel bagaglio tecnico e una personalità che, sia che giochi con i coetanei che con gli adulti, è sempre la stessa. Concludendo direi: bravo lui e bravi i suoi allenatori, si tratta di un ottimo risultato per il settore giovanile del Novara".

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