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Gabriel Meli, la pantera di Bagno a Ripoli vuole lasciare il segno

Gabriel Meli, la pantera di Bagno a Ripoli vuole lasciare il segnoTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 30 agosto 2019, 08:45La Giovane Italia
di La Giovane Italia
La Giovane Italia vi porta alla scoperta dei nuovi talenti del calcio italiano, raccontandovi ogni giorno, alle 8:45, le storie dei giovani di casa nostra e dei club che scommettono su di loro

Dura la vita per i giovani portieri dell’era “dopo Donnarumma”. Gli exploit del numero uno del Milan, capace di prendersi i pali rossoneri con la disinvoltura del predestinato prima ancora di compiere diciassette anni, hanno alzato vertiginosamente l’asticella di precocità per uno dei ruoli più delicati del calcio moderno. Quella dell’essere nati pronti è dunque una delle caratteristiche essenziali che vengono ricercate negli estremi difensori del futuro. E Gabriel Meli ha dimostrato di possedere questa importante qualità, mentre si accinge alla stagione della conferma dopo un brillante inizio di carriera nel calcio dei grandi.

Nel mito di Frey - Il classe ’99 di scuola Empoli è uno di quei ragazzi che, all’indubbia dose di talento naturale, sa abbinare la tempra e la voglia di lottare che possono fare la differenza per diventare un calciatore importante. Un assunto che pare scontato adesso che Meli si prepara alla seconda annata da professionista, ma che durante il suo percorso di crescita è stato più volte messo in discussione. Nato a Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze, da papà italiano e mamma cubana, Gabriel è entrato all’età di otto anni nel vivaio della Fiorentina, seguendo il mito di Sebastien Frey e le orme di papà Alessandro, che vanta un passato da portiere. Non riconfermato dal club viola, Meli è ripartito dalla Sestese, storico settore giovanile a due passi dal capoluogo toscano e dal quale il classe ’99 ha saputo rilanciarsi per approdare all’Empoli. Ed è proprio con la maglia azzurra che Gabriel è diventato grande: protagonista in tutte le categorie giovanili, tanto da meritarsi la convocazione in Nazionale in ogni annata a partire da quella giocata in Under 17, Meli si è guadagnato anche le attenzioni della prima squadra già in giovanissima età. Lo scorso anno, poi, è arrivato il salto in pianta stabile al piano superiore, con il prestito alla Pistoiese. Un 2018-19 che lo ha visto per larghi tratti come l’unico portiere classe ’99 titolare in terza serie, per un bilancio complessivo di 20 presenze e soli 24 gol al passivo che lo hanno visto contribuire alla salvezza centrata dagli arancioni, piazzandolo al quattordicesimo posto del ranking di categoria a cura de La Giovane Italia.

Pantera - Meli si sta facendo largo nel calcio dei grandi grazie a una crescita continua, che lo ha portato a diventare un portiere completo e con pochi punti deboli. Eccellente tra i pali, grazie alla grande esplosività che gli consente di utilizzare nel migliore dei modi tutti i suoi 193 centimetri di altezza, è migliorato notevolmente nelle uscite alte e nella copertura dell’area di rigore, limando così due dei principali difetti del proprio bagaglio tecnico. Bravo nella gestione del pallone con entrambi i piedi, Gabriel ha confermato anche nella sua prima stagione da professionista quella personalità che gli era già stata riconosciuta nelle giovanili empolesi. La serenità con la quale difende la propria porta è un aspetto fondamentale per infondere tranquillità al reparto difensivo, mentre la capacità di non farsi condizionare dagli errori rappresenta una preziosa dote caratteriale per evitare di finire schiacciato dalla pressione e dalle aspettative. Per Meli, adesso, è arrivato il momento di alzare ulteriormente l’asticella. L’Albinoleffe ha puntato su di lui, dandogli la chance per la conferma in Serie C dopo il ritiro estivo svolto con l’Empoli. La pantera di Bagno a Ripoli vuole lasciare il segno, per confermarsi nel gruppo dei giovani numeri uno più promettenti d’Italia.

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