
25.684 cuori giallobù per spingere il Verona nel giorno del compleanno del Bentegodi
25.684 i cuori gialloblù che oggi spingeranno l'Hellas nel giorno della celebrazione dei 60 anni dello stadio "Bentegodi", una nuova conferma importante, semmai ce ne fosse stato bisogno, che Verona sarà (ed è sempre stata) al fianco del Verona anche nei momenti più difficili. "Una leva motivazionale ancora più grande" queste le parole utilizzate da Marco Baroni alla vigilia per descrivere quello che domani il pubblico scaligero dovrà rappresentare per i propri giocatori, che affronteranno un avversario che rievoca tutto sommato buoni ricordi per quanto concerne agli ultimi confronti tra le due squadre in Veneto.
Precedenti sorridenti
E' di tre vittorie, tre pareggi e quattro sconfitte, il bilancio degli ultimi dieci incontri tra Verona e Lazio al "Bentegodi", tra i quali riaffioreranno però certamente alla memoria quello del 24 ottobre 2021, quando con un "Simeone-show" l'allora Hellas di Igor Tudor superò con un roboante 4-1 una Lazio che già allora vedeva in panchina Maurizio Sarri; e quello del 22 dicembre 2013, quando il lanciatissimo neo-promosso Verona di Andrea Mandorlini regolò con lo stesso risultato l'allora compagine capitolina di Vladimir Petkovic. Volendo poi aggiungere che la Lazio che arriverà domani al "Bentegodi" oltre all'indisponibilità della quasi totalità della linea difensiva presenterà anche una situazione interna non esattamente rosea, i presupposti per vivere un pomeriggio di grandi emozioni parrebbero esserci tutti.
Sfida nella sfida
Il match odierno presenterà inoltre una sorta di sfida nella sfida sulla quale vale la pena spendere qualche riga. Baroni contro Sarri, due allenatori dai curriculum sicuramente ben differenti ma accomunati, come ricordato ieri dal tecnico dell'Hellas, dall'essere "partiti dal fondo", una caratteristica purtroppo non più troppo comune nel calcio delle panchine assegnate con logiche clientelari e sempre meno meritocratiche (così come i patentini del supercorso di Coverciano). Ecco che allora Verona-Lazio di domani farà tornare alla mente di Marco e Maurizio quel Carrarese-Sangiovannese della Serie C2 2003-2004 (primo incrocio tra i due) esempio di come a volte (anche in Italia) si può effettivamente arrivare in alto attraverso il lavoro e l'umiltà.
Precedenti sorridenti
E' di tre vittorie, tre pareggi e quattro sconfitte, il bilancio degli ultimi dieci incontri tra Verona e Lazio al "Bentegodi", tra i quali riaffioreranno però certamente alla memoria quello del 24 ottobre 2021, quando con un "Simeone-show" l'allora Hellas di Igor Tudor superò con un roboante 4-1 una Lazio che già allora vedeva in panchina Maurizio Sarri; e quello del 22 dicembre 2013, quando il lanciatissimo neo-promosso Verona di Andrea Mandorlini regolò con lo stesso risultato l'allora compagine capitolina di Vladimir Petkovic. Volendo poi aggiungere che la Lazio che arriverà domani al "Bentegodi" oltre all'indisponibilità della quasi totalità della linea difensiva presenterà anche una situazione interna non esattamente rosea, i presupposti per vivere un pomeriggio di grandi emozioni parrebbero esserci tutti.
Sfida nella sfida
Il match odierno presenterà inoltre una sorta di sfida nella sfida sulla quale vale la pena spendere qualche riga. Baroni contro Sarri, due allenatori dai curriculum sicuramente ben differenti ma accomunati, come ricordato ieri dal tecnico dell'Hellas, dall'essere "partiti dal fondo", una caratteristica purtroppo non più troppo comune nel calcio delle panchine assegnate con logiche clientelari e sempre meno meritocratiche (così come i patentini del supercorso di Coverciano). Ecco che allora Verona-Lazio di domani farà tornare alla mente di Marco e Maurizio quel Carrarese-Sangiovannese della Serie C2 2003-2004 (primo incrocio tra i due) esempio di come a volte (anche in Italia) si può effettivamente arrivare in alto attraverso il lavoro e l'umiltà.
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