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Theo vuole l'Europa, al momento lo cerca solo l'Arabia: specchio perfetto delle sue ultime stagioniTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 2 giugno 2025, 18:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio
per Milannews.it

Theo vuole l'Europa, al momento lo cerca solo l'Arabia: specchio perfetto delle sue ultime stagioni

Non è più il momento di ignorare l'elefante nella stanza: le ultime due stagioni di Theo Hernandez sono state un vero insulto calcistico verso i tifosi e verso quello che è stato il calciatore che ha contribuito, tra gli altri, a far vincere al Milan il suo diciannovesimo scudetto. Prima che i commenti si trasformino nella solita tiritera pro o contro quello o quell'altro: questo è un discorso scevro da ogni partigianeria o schieramento. È soprattutto una presa di coscienza che lascia spazio a tanta amarezza: per come il calciatore si è buttato via, per quello che avrebbe potuto dare e per come da questa situazione non uscirà nessun vincitore. Il Milan, che perde (anche e soprattutto per colpe non sue) l'ennesimo giocatore di livello. Theo, che ha dilapidato un patrimonio tecnico e fisico nel giro di pochi anni. I tifosi, che hanno eletto a simbolo di milanismo l'ennesimo calciatore sbagliato.

Impossibile ignorare, qualcuno farà giustamente notare, come l'allontanamento di Maldini abbia lasciato un segno indelebile in tutto il mondo milanista, Theo compreso. Nessuno vuole negarlo, ma è giusto specificare una cosa: se il tifoso ha tutto il diritto di esprimere dissenso e contrarietà in vari modi, e quest'anno le occasioni non sono mancate, che un giocatore possa fare "i capricci" o si senta giustificato (anche con la fascia al braccio) ad essere meno professionale perché non può più lavorare con quel dato dirigente o quell'allenatore è totalmente fuori dal mondo.

Si è rotto qualcosa con l'ambiente Milan e di conseguenza le prestazioni ne pagano pegno o le prestazioni deludenti, così come diversi comportamenti, hanno portato ad una rottura con il mondo rossonero? Quel che è certo è che del giocatore meraviglioso, magari difficile da imbrigliare o poco attento tatticamente, ma comunque straripante in tutti i sensi non ne è rimasto più niente. Lo abbiamo già scritto durante l'anno e lo ripetiamo: sarebbe folle aspettarsi in ogni partita una sgroppata simile a quella fatta contro l'Atalanta nel maggio 2022 e che ha consegnato lo scudetto alla squadra di mister Pioli, ma il Theo di oggi è una copia sbiadita, pigra e imbolsita di quel giocatore che creava entusiasmo ad ogni scatto con o senza palla.

Riconoscere come sia regredito, in modo a volte fastidioso, è un segno di rispetto verso il giocatore grandioso che è stato nelle passate stagioni. E il tutto ovviamente si ripercuote anche sul mercato. Ad un anno dalla scadenza, quando è ormai evidente che non rinnoverà il contratto con il Milan, ci dovrebbe essere la fila per un giocatore di alto livello. E invece il Bayern Monaco rinnova Davies, il Manchester City prova a prendere Ait-Nouri del Wolverhampton, il PSG si gode Nuno Mendes, il Real Madrid sta trattando con il Benfica per arrivare ad Alvaro Carreras ed il Liverpool prenderà l'ex rossonero Kerkez. Tutte le squadre che negli ultimi anni si erano interessate, direttamente o indirettamente, a Theo ora invece vanno su altri profili, ignorando il francese quando le condizioni contrattuali sarebbero state le migliori possibili. Per il numero 19 del Milan c'è solo l'interesse dell'Al Hilal, che ha intenzione di fare spesa in Serie A. Ma per quanto possa essere considerato un movimento in crescita il campionato arabo è un po' un cimitero degli elefanti, pronto ad accogliere e ricoprire di milioni chi in Europa non ha più niente da dare.

Il tono del pezzo è amaro, non accusatorio. Sarebbe stato stupendo avere ancora per anni un Theo entusiasta e che entusiasma. Si è arrivati invece ad un finale grigio e anche poco interessante, che non rende giustizia al forte sentimento che comunque ha legato giocatore e tifosi per anni e anni. Un grandissimo peccato.