
Inchiesta 'Doppia Curva', il legale del Milan: "Tifo rossonero deve essere sano e senza violenza"
È arrivata la reazione ufficiale del Milan in seguito alla sentenza emessa dal Gup del Tribunale di Milano riguardo all'inchiesta Doppia Curva, che ha portato alla condanna di 16 persone. Il club rossonero, che si è costituito parte civile nel processo, ha affidato il proprio commento all'avvocato Enrico De Castiglione, il quale ha rilasciato alcune dichiarazioni all'ANSA:
"La sentenza di oggi del Gup del Tribunale di Milano, che ha confermato l'esistenza del reato di associazione per delinquere, chiarisce senza ombra di dubbio le motivazioni per cui il Milan ha deciso di costituirsi parte civile".
L'avvocato ha sottolineato la posizione ferma del club contro ogni forma di illegalità nel tifo organizzato: "La posizione del Club è chiara e l'abbiamo ribadita durante tutto il processo: il tifo rossonero deve essere sano e privo di qualsiasi forma di violenza – ha continuato l’avvocato –. Il Club si impegna a garantire che lo stadio sia un ambiente sicuro per tutti, un luogo dove non c'è spazio per la violenza o per qualsiasi altra forma di criminalità. In questa direzione, il Club continua a collaborare pienamente con la Procura della Repubblica e con le autorità competenti".
"La sentenza di oggi del Gup del Tribunale di Milano, che ha confermato l'esistenza del reato di associazione per delinquere, chiarisce senza ombra di dubbio le motivazioni per cui il Milan ha deciso di costituirsi parte civile".
L'avvocato ha sottolineato la posizione ferma del club contro ogni forma di illegalità nel tifo organizzato: "La posizione del Club è chiara e l'abbiamo ribadita durante tutto il processo: il tifo rossonero deve essere sano e privo di qualsiasi forma di violenza – ha continuato l’avvocato –. Il Club si impegna a garantire che lo stadio sia un ambiente sicuro per tutti, un luogo dove non c'è spazio per la violenza o per qualsiasi altra forma di criminalità. In questa direzione, il Club continua a collaborare pienamente con la Procura della Repubblica e con le autorità competenti".
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