
De Laurentiis: "Napoli ai massimi livelli. Vincere la Champions? Non dipende da me"
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato altre dichiarazioni dal Giffoni Film Festival. Di seguito altri passaggi del suo intervento, ripresi dal Corriere dello Sport nella sua edizione online: "Non amo parlare ma rispondere. Tutto quello che volete chiedermi, tranne il mercato, può diventare una domanda. Parliamo di cinema e di sport. Vincere la Champions? Non dipende da me, ma da quanto sono forti gli altri, dagli infortuni, da quanto saranno bravi i nostri allenatori. Intelligenza artificiale nel cinema? Mi arrapa?".
Quali sono gli obiettivi del Napoli? "Competitivi ai massimi livelli. Il problema del Napoli è che noi, come gli altri siamo immersi in un sistema fallimentare. L’Inghilterra ogni anno perde 750 milioni di pounds. Dobbiamo prendere decisioni, altrimenti tra due, tre anni il calcio scompare. Al sottosegretario Fazzolari ho consegnato due, tre cartelle. Rispetto il Ministro dello sport che ha già allungato il contratto dei calciatori a 8 anni, una mia richiesta. Ha fatto tanto, ma non basta. Rischiamo di usurare la salute dei nostri calciatori, dobbiamo intervenire altrimenti il movimento fallisce. Diventa un mantenimento di poltrone ad oltranza. Bisogna muovere il c…o, fare cambiamenti. Negli Stati Uniti, il basket fortissimo stava perdendo soldi una decina di anni fa. Le squadre hanno deciso di sospendere il campionato per sei mesi, hanno deciso i cambiamenti. Abbiamo una serie B fallimentare, una serie A che non riesce a ridursi. Tutti i costi sono arrivati alle stelle, come per le squadre femminili. Chi sta dietro al calcio, istituzionalmente parlando, sembra quasi che faccia la guerra al calcio, pur di non farlo progredire e crescere. I politici credono che noi siamo miliardari, quando il 90% dei club è pieno di debiti”.
Sul lavoro da produttore cinematografico. “Continuo a fare il cinema: si può fare in tanti Paesi, in Italia è una corsa ad ostacoli. Nel lontano ’69 decisi di non andare in America seguendo le orme di mio zio e mio padre. Nel ’74 ho fondato la Filmauro. Ho preso il Napoli da un fallimento: era un foglio di carta, dimenticato. Oggi i bambini sono attaccatissimi alla maglia. Che le persone più adulte giudichino che Napoli sia matrigna, mi fa solo arrabbiare. Vivrei a Napoli tutta la vita. Farei una triangolazione con Londra e Los Angeles. Nessun ci credeva: offrii 500 milioni di lire a Diego Armando Maradona per partecipare a un film. Abbiamo invaso il mondo con il film del genere e dopo gli Stati Uniti, per esportazione, eravamo diventati la seconda cinematografia del mondo. Poi arriva la legge, con la quale siamo andati avanti per 50 anni, che ha castrato il cinema italiano. L’ha abolita Franceschini ma si è dimenticato di fare i decreti attuativi. Bisogna capire se uno vuole fare l’imprenditore e l’impresa oppure il prenditore e la presa. Al prenditore interessa poco che il sistema soffra: la cosa importante è che prenda”.
Sarebbe un gran bel film anche il centro sportivo a Pozzuoli. Come il Viola Park a Firenze? “Abbiamo vinto due scudetti con centri sportivi di un certo livello, importante per la prima squadra e meno per le altre. Abbiamo vinto e abbiamo tirato fuori calciatori inviati ad altre squadre. A noi non manca nulla. Il problema del centro sportivo va inserito in un contesto. Ci sono delle priorità alle quali dare spazio. Noi abbiamo fatto la verifica di 25 siti nei quali fare il centro sportivo, perché in Campania e in altri posti hanno sepolto e fatto carne di porco. Se facciamo le prove nel terreno e troviamo cose sotto l’acqua, quali campi di calcio posso fare. Adesso abbiamo trovato 22 ettari e mezzo. Devo mettermi in macchina per verificare la percorribilità e quali mezzi di trasporto ci arrivino, perché devo capire quale tempo venga sottratto allo stadio da parre di un bambino di 10 e 11 anni, che diventa il principale utente. Napoli femminile? Qua non ci sono manco i soldi per serie A, B, C, immaginiamo per il femminile, che hanno voluto professionalizzare".
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