Tre gol, quattro pali e nessuna partita: il Milan annichilisce il Lecce e va agli ottavi di Coppa Italia

Gara senza storia a San Siro tra Milan e Lecce: i rossoneri fanno quello che vogliono e sembrano in condizione fisica straripante, al punto da mandare in gol per la prima volta Gimenez e Nkunku per la prima volta e cogliere addirittura quattro legni in novanta minuti. Una gara che sarebbe potuta finire in goleada e che invece termina "solo" con tre reti di scarto. Allegri può sorridere dalla tribuna: il suo Milan, oggi fermato 4 volte dai legni, agli ottavi sfiderà la Lazio per un posto tra le prime otto della Coppa Italia 2025-26. Nei primi 15' i rossoneri vanno vicini al gol quattro volte, due con Santiago Gimenez e una clamorosa con Nkunku: l'ex Chelsea coglie il palo a porta vuota da posizione defilata. A peggiorare la situazione già bruttina del Lecce c'è il rosso a Siebert, che atterra proprio il francese diretto in porta. E tre minuti, dopo ecco il gol: El Bebote si sblocca e il Milan passa in vantaggio dopo venti minuti di assedio all'arma bianca. Il messicano porta in vantaggio i rossoneri poco fa grazie all'ennesima palla messa in mezzo, stavolta da Bartesaghi: il centravanti insacca a porta vuota sull'eccellente assist del compagno. Poco dopo altro legno: Rabiot arriva in scivolata a colpo sicuro su invito di Saelemaekers e la traversa gli dice no. Si torna in campo e Nkunku fa 2 per il Milan e 1 per sé stesso, di gol segnati ovviamente: il rossonero con una spettacolare mezzarovesciata insacca il secondo gol della gara alle spalle di Fruchtl. Bel cross di Saelemaekers dalla destra, l'ex Chelsea si coordina e col destro incrocia sul secondo palo. Poi bastano tre minuti a Christian Pulisic, subentrato proprio a Nkunku, per firmare il gol del 3-0 nella sfida contro il Lecce di Coppa Italia: Loftus-Cheek serve sulla corsa Fofana che va al cross verso il secondo palo, girato in fondo al sacco col destro dall'attaccante statunitense. Salentini che non reagiscano, i cambi di Allegri servono solo a risparmiare minuti ad alcuni titolarissimi.