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29 marzo 1959: la Roma infila 8 gol al Napoli. Tripletta per Dino Da Costa
C'era una squadra in crisi e l'altra che pensava di avere gioco facile, quel 29 marzo del 1959, 64 anni fa. Da una parte, appunto, la Roma di Gunner Nordahl, allenatore-calciatore che non vince dal 28 di dicembre, con parecchi pareggi e qualche sconfitta qui e là. Dall'altra il Napoli che, all'andata, aveva vinto 3-0 con gol di Vinicio e doppietta di Del Vecchio. Quindi poteva sembrare un impegno non insormontabile per gli azzurri che, però, incapparono in una delle paritte peggiori della propria storia.
La Roma aveva qualche difficoltà in campo, ma anche in panchina. Perché Nordahl all'inizio della stagione è affiancato da un direttore tecnico, Antonio Busini, che lascia nell'ottobre del 1958. Ai primi di novembre viene chiamato Sarosi, lasciando allo scandinavo il ruolo di allenatore in seconda. Dal primo di gennaio la Roma incomincia una serie di dodici partite senza vittorie. Così a Vicenza, dopo una sconfitta per 4-1, Sarosi l'ungherese viene esonerato, ritornando a Nordahl come allenatore in capo.
Pioggia incessante, ma non solo d'acqua. Perché al sesto minuto Lojodice apre il risultato deviando una punizione di Ghiggia, l'uomo che aveva ammutolito il Maracanà nel 1950. Poi Pestrin raddoppia, dopo otto minuti, mentre al dodicesimo l'italobrasiliano Dino Da Costa manda il risultato sul 3-0, mettendo il poker al minuto ventuno. È un assalto all'arma bianca, come se la Roma volesse segnare tutti i gol che non sono stati realizzati nell'ultimo periodo. Così il tabellino, alla fine della partita, reciterà un disarmante 8-0, con tripletta di Dino Da Costa, doppiette per Pestrin e Selmosson, oltre allo spunto iniziale di Pestrin. Un calvario che era stato alleggerito grazie ai quattro pali colpiti dalla formazione di Nordahl. Curiosità: sulla panchina del Napoli c'era Amadeo Amadei, vecchia gloria della Roma e campione d'Italia nel 1942.
La Roma aveva qualche difficoltà in campo, ma anche in panchina. Perché Nordahl all'inizio della stagione è affiancato da un direttore tecnico, Antonio Busini, che lascia nell'ottobre del 1958. Ai primi di novembre viene chiamato Sarosi, lasciando allo scandinavo il ruolo di allenatore in seconda. Dal primo di gennaio la Roma incomincia una serie di dodici partite senza vittorie. Così a Vicenza, dopo una sconfitta per 4-1, Sarosi l'ungherese viene esonerato, ritornando a Nordahl come allenatore in capo.
Pioggia incessante, ma non solo d'acqua. Perché al sesto minuto Lojodice apre il risultato deviando una punizione di Ghiggia, l'uomo che aveva ammutolito il Maracanà nel 1950. Poi Pestrin raddoppia, dopo otto minuti, mentre al dodicesimo l'italobrasiliano Dino Da Costa manda il risultato sul 3-0, mettendo il poker al minuto ventuno. È un assalto all'arma bianca, come se la Roma volesse segnare tutti i gol che non sono stati realizzati nell'ultimo periodo. Così il tabellino, alla fine della partita, reciterà un disarmante 8-0, con tripletta di Dino Da Costa, doppiette per Pestrin e Selmosson, oltre allo spunto iniziale di Pestrin. Un calvario che era stato alleggerito grazie ai quattro pali colpiti dalla formazione di Nordahl. Curiosità: sulla panchina del Napoli c'era Amadeo Amadei, vecchia gloria della Roma e campione d'Italia nel 1942.
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