
"Yamal in Italia non giocherebbe". Risponde Cannavaro: "Non è vero, pensate a Donnarumma"
Mister Fabio Cannavaro, intervistato dal quotidiano Il Mattino, ha risposto così alla provocazione su Lamine Yamal di Julio Velasco, commissario tecnico della nazionale femminile italiana: "Non credo che abbia ragione. Il punto è che non ne escono più di talenti così dai nostri settori giovanili: sennò chi non oserebbe rischiare con simili fenomeni? D’altronde, Donnarumma ha esordito a 16 anni, Tonali giovanissimo. Io la prima gara in serie A l’ho fatta a 19 anni. La verità, amara, è un’altra: non ce ne sono in Italia".
Sul possibile Pallone d'Oro a Yamal Cannavaro ha poi aggiunto: "Se vinceva la Champions, magari sì. Ma lui è un talento avvantaggiato dalle regole del calcio moderno. A volte davvero penso a Maradona e cosa avrebbe potuto fare con il VAR a tutelarlo".
Infine, una battuta dell'ex difensore sul futuro di mister Conte: "Non lo so cosa farà. Io non ho le sue certezze. Capello diceva che gli allenatori bravi sono quelli che convincono i presidenti a comprare i giocatori bravi. Lui l’estate scorsa ci è riuscito a meraviglia ma a gennaio no. Ed è una cosa che gli pesa. Sia chiaro, anche io, se mi avessero venduto Kvaratshelia senza prendermi nessun altro, avrei fatto “burdello”. La sua reazione è normale. Anche perché manda un doppio messaggio: ai calciatori, quello di non mollare. E alla società".
Sul possibile Pallone d'Oro a Yamal Cannavaro ha poi aggiunto: "Se vinceva la Champions, magari sì. Ma lui è un talento avvantaggiato dalle regole del calcio moderno. A volte davvero penso a Maradona e cosa avrebbe potuto fare con il VAR a tutelarlo".
Infine, una battuta dell'ex difensore sul futuro di mister Conte: "Non lo so cosa farà. Io non ho le sue certezze. Capello diceva che gli allenatori bravi sono quelli che convincono i presidenti a comprare i giocatori bravi. Lui l’estate scorsa ci è riuscito a meraviglia ma a gennaio no. Ed è una cosa che gli pesa. Sia chiaro, anche io, se mi avessero venduto Kvaratshelia senza prendermi nessun altro, avrei fatto “burdello”. La sua reazione è normale. Anche perché manda un doppio messaggio: ai calciatori, quello di non mollare. E alla società".
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