
Raspadori: "Esonero di Spalletti una nostra responsabilità. Futuro? Non so cosa accadrà"
Autore del gol dell'1-0 e migliore in campo, l'attaccante della Nazionale Giacomo Raspadori ha così commentato il 2-0 contro la Moldova e l'addio di Luciano Spalletti al termine del match.
Per chi era quel cuore al momento dell'esultanza dopo il gol?
"C'erano la mia famiglia, la mia ragazza, i miei amici. Erano tutti qua a vedermi e poi il cuore era anche per il mister, per il suo staff e per tutto quello che mi hanno dato sia a Napoli e poi qui in Nazionale. Mi dispiace tantissimo, sono persone fantastiche sia a livello di competenze che dal punto di vista umano. Non è facile in questo ambiente. Ci tengo a ringraziare tutti".
Qual è stata la reazione quando avete avuto la notizia?
"Sicuramente sono situazioni che preferisci non vivere, ti fanno pensare perché in campo ci andiamo noi e poi nel calcio succede che a pagarne le conseguenze sono gli allenatori e gli staff. Però siamo noi che andiamo in campo, sappiamo che ci stiamo mettendo tutto ma che non basta. Dobbiamo fare di più".
Cosa serve a questa Nazionale per risvegliarsi?
"Sappiamo che non abbiamo più cartucce da giocarci, per arrivare al Mondiale dobbiamo conquistare tutte vittorie e potrebbe anche non bastare per qualificarci direttamente. Dobbiamo fare più gol, guardare dentro noi stessi e sapere che quanto fatto finora non basta".
Qual è stata la vostra parte di responsabilità in tutto questo?
"E' semplice: in campo ci andiamo noi. E' semplice puntare il dito o rimarcare un errore, ma in campo ci siamo noi. Sappiamo che vestiamo una maglia che ci chiede tanto e noi in primis dobbiamo chiedere tanto a noi stessi. Dobbiamo fare di più".
Spalletti ha evidenziato le difficoltà fisiche della squadra. E' inevitabile questa cosa?
"In fondo a una stagione le fatiche fisiche ci sono per tutti, non solo per i calciatori italiani. E' un aspetto che può aver inciso su prestazioni non di altissimo livello ma anche gli altri giocano tanto come noi. Non deve essere una scusa, dobbiamo fare di più".
Sei tornato a segnare nel 'tuo' stadio al termine della stagione che promuove di nuovo il Sassuolo in Serie A. Che emozione è stata?
"Voglio fare tanti complimenti al Sassuolo, hanno disputato una grandissima annata. E' un club strutturato per restre in Serie A per tanti anni. Qui le emozioni sono tante, ho fatto il mio esordio in Serie A e realizzato il mio primo gol in Nazionale. Ci sono persone a cui voglio bene".
Siete pronti a ripartire con un nuovo CT?
"Credo che non si possa fare altrimenti che essere pronti, altrimenti vuol dire che non vogliamo bene a noi stessi e alla maglia della Nazionale. Dobbiamo alzare il livello individuale e farci trovare pronti".
Quale sarà il tuo futuro?
"Non lo so, non so cosa sarà. Sicuramente sono felice a Napoli, so che abbiamo fatto una grandissima annata e vinto uno Scudetto importantissimo e difficilissimo. Ora penso solo a staccare con la testa, la stagione è stata lunga. Voglio godermi la famiglia e gli amici, solo questo".
Per chi era quel cuore al momento dell'esultanza dopo il gol?
"C'erano la mia famiglia, la mia ragazza, i miei amici. Erano tutti qua a vedermi e poi il cuore era anche per il mister, per il suo staff e per tutto quello che mi hanno dato sia a Napoli e poi qui in Nazionale. Mi dispiace tantissimo, sono persone fantastiche sia a livello di competenze che dal punto di vista umano. Non è facile in questo ambiente. Ci tengo a ringraziare tutti".
Qual è stata la reazione quando avete avuto la notizia?
"Sicuramente sono situazioni che preferisci non vivere, ti fanno pensare perché in campo ci andiamo noi e poi nel calcio succede che a pagarne le conseguenze sono gli allenatori e gli staff. Però siamo noi che andiamo in campo, sappiamo che ci stiamo mettendo tutto ma che non basta. Dobbiamo fare di più".
Cosa serve a questa Nazionale per risvegliarsi?
"Sappiamo che non abbiamo più cartucce da giocarci, per arrivare al Mondiale dobbiamo conquistare tutte vittorie e potrebbe anche non bastare per qualificarci direttamente. Dobbiamo fare più gol, guardare dentro noi stessi e sapere che quanto fatto finora non basta".
Qual è stata la vostra parte di responsabilità in tutto questo?
"E' semplice: in campo ci andiamo noi. E' semplice puntare il dito o rimarcare un errore, ma in campo ci siamo noi. Sappiamo che vestiamo una maglia che ci chiede tanto e noi in primis dobbiamo chiedere tanto a noi stessi. Dobbiamo fare di più".
Spalletti ha evidenziato le difficoltà fisiche della squadra. E' inevitabile questa cosa?
"In fondo a una stagione le fatiche fisiche ci sono per tutti, non solo per i calciatori italiani. E' un aspetto che può aver inciso su prestazioni non di altissimo livello ma anche gli altri giocano tanto come noi. Non deve essere una scusa, dobbiamo fare di più".
Sei tornato a segnare nel 'tuo' stadio al termine della stagione che promuove di nuovo il Sassuolo in Serie A. Che emozione è stata?
"Voglio fare tanti complimenti al Sassuolo, hanno disputato una grandissima annata. E' un club strutturato per restre in Serie A per tanti anni. Qui le emozioni sono tante, ho fatto il mio esordio in Serie A e realizzato il mio primo gol in Nazionale. Ci sono persone a cui voglio bene".
Siete pronti a ripartire con un nuovo CT?
"Credo che non si possa fare altrimenti che essere pronti, altrimenti vuol dire che non vogliamo bene a noi stessi e alla maglia della Nazionale. Dobbiamo alzare il livello individuale e farci trovare pronti".
Quale sarà il tuo futuro?
"Non lo so, non so cosa sarà. Sicuramente sono felice a Napoli, so che abbiamo fatto una grandissima annata e vinto uno Scudetto importantissimo e difficilissimo. Ora penso solo a staccare con la testa, la stagione è stata lunga. Voglio godermi la famiglia e gli amici, solo questo".
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