
Cobolli Gigli: "Non credo che la Juve in un anno possa ristrutturarsi come vorrebbe Conte"
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Tudor è stato piuttosto critico nel post-partita, dichiarando che, se non avesse avuto certezze sulla conferma alla guida della Juventus, non si sarebbe presentato al Mondiale per Club. Che idea si è fatto?
“Tudor è un uomo d’onore, una persona tutta d’un pezzo. Sicuramente ha dato una grossa mano alla Juventus per raggiungere, con molta fatica, il traguardo del quarto posto e quindi l’accesso alla Champions League. Per questo credo meriterebbe un trattamento un po’ diverso da quello che sta ricevendo. Ormai tutti danno per scontato l’arrivo di Conte, e io su questo non commento. Ma forse qualcuno ha dimenticato di stargli vicino, di riconoscergli il giusto valore. Lasciare un allenatore così all’oscuro delle decisioni della società è un errore. Ed è da qui che nasce la mia mancanza di apprezzamento per la gestione di Giuntoli all’interno della Juventus.”
Secondo lei, la stagione e i rapporti interni al club potevano essere gestiti meglio?
“Sì, secondo me sì. Basta guardare come siamo arrivati quarti: per miracolo. Il rigore di Locatelli, quasi all’ultimo momento, ci ha salvati. E non è solo una mia opinione: anche altri dicono che ci sono delle lacune nell’organizzazione manageriale della Juventus. Salverei sicuramente una persona: il presidente Ferrero. È un uomo onesto, di grande livello professionale, anche se viene da altri ambiti.”
Ha già detto che non commenterà le voci su Conte alla Juventus. Ma come definirebbe il percorso fatto da Conte al Napoli? Un miracolo o un prodigio?
“Lo definirei un prodigio, perché i miracoli lasciamoli al Paradiso. Conte ci mette l’anima in tutto quello che fa, vive tutto con intensità, sia i successi che le difficoltà. È un allenatore di grande livello. Devo dire che, rispetto all’anno scorso, quando c’era stato il problema tra Spalletti e De Laurentiis, stavolta il presidente del Napoli si è comportato bene, con difficoltà, ma da presidente vero. Chi ha un po’ scompaginato la situazione, almeno dal punto di vista estetico, è stato Conte, con le sue dichiarazioni e il fatto che la squadra non fosse come la voleva lui. Insomma, un po’ di dichiarazioni fuori posto.”
Nel caso in cui Conte dovesse arrivare alla Juventus, chiederebbe, come suo solito, investimenti sul mercato. Crede che il club riuscirà a ristrutturarsi in modo tale da accontentarlo?
“Non credo che in un anno la Juventus possa ristrutturarsi così come vorrebbe Conte. Al di là degli infortuni e del fatto che alcuni giocatori non hanno mai giocato, in casa bianconera, qualche mese fa, si diceva che bisognava risanare il bilancio, portare avanti un certo percorso. E ora si parla di Osimhen… Dal punto di vista sportivo può anche starci, ma economicamente mi pare difficile. Non penso che la Juventus abbia ancora raggiunto un equilibrio finanziario tale da permettersi certi acquisti, dopo aver dovuto coprire quasi 900 milioni di perdite.”
La scelta di Conte, conoscendone le pretese tecniche ed economiche, non sarebbe in antitesi con il percorso di risanamento dei conti del club?
“Il processo di ristrutturazione è stato avviato, e devo dire che, per quanto riguarda la riduzione dei costi della rosa, Giuntoli ha lavorato bene. Ora pare che Vlahovic andrà via, anche per via del suo ingaggio – mi pare guadagni 11 o 12 milioni netti l’anno – e si parla di prendere Osimhen. E allora, a parte che Osimhen è probabilmente meglio di Vlahovic, ma così non si risolve il problema del monte ingaggi. Però devo dire che dal punto di vista del riequilibrio economico-finanziario, qualcosa di buono è stato fatto. A parte i famosi 100 milioni spesi per Koopmeiners e Nico González, che ce la mette tutta ma alla fine non ha reso quanto ci si aspettava.”







