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Palermo, De Angeli condannata a restituire i soldi del fallimento. Assolto l’avvocato di Zamparini
La quarta sezione del tribunale civile di Palermo, in composizione monocratica nella persona del giudice Floriana Lupo, ha condannato l’ex d.g Fabrizio Lucchesi e l’ex amministratrice nonché ex proprietaria delle quote del club Daniela De Angeli alla restituzione di alcune somme di denaro (rispettivamente 32.000 e 22.000 euro circa oltre agli interessi legali e alle spese di lite), ricevute quattro anni fa dalla U.S. Città di Palermo, e che erano state contestate dalla Curatela Fallimentare in quanto non autorizzate dagli organi della procedura.
Il giudice ha ritenuto condivisibile la tesi della Curatela fallimentare nella parte in cui sostiene che “…tutti gli atti dispositivi posti in essere in data 3.09.2019 possano qualificarsi come atti di straordinaria amministrazione, avendo essi provocato una consistente diminuzione della garanzia patrimoniale a discapito della massa dei creditori”, sulla base dei principi affermati da una sentenza della Cassazione.
Praticamente, i crediti sarebbero stati liquidati ai due dipendenti “in violazione della par condicio creditorum, con riferimento ai quali la Curatela ha evidenziato l’insussistenza di alcuna utilità o funzionalità rispetto alla procedura concordataria, avente natura puramente liquidatoria, tenuto conto che la società non era più operativa, in quanto esclusa dal campionato sportivo e priva di una sede”.
Giudizio differente per gli avvocati Antonio Atria, Antonio Gattuso (avvocato che ha assistito Maurizio Zamparini negli ultimi anni di vita) e Federico Tedeschini: il giudice ha ritenuto che fosse corretta la liquidazione nei loro confronti di alcuni compensi.
Il giudice ha ritenuto condivisibile la tesi della Curatela fallimentare nella parte in cui sostiene che “…tutti gli atti dispositivi posti in essere in data 3.09.2019 possano qualificarsi come atti di straordinaria amministrazione, avendo essi provocato una consistente diminuzione della garanzia patrimoniale a discapito della massa dei creditori”, sulla base dei principi affermati da una sentenza della Cassazione.
Praticamente, i crediti sarebbero stati liquidati ai due dipendenti “in violazione della par condicio creditorum, con riferimento ai quali la Curatela ha evidenziato l’insussistenza di alcuna utilità o funzionalità rispetto alla procedura concordataria, avente natura puramente liquidatoria, tenuto conto che la società non era più operativa, in quanto esclusa dal campionato sportivo e priva di una sede”.
Giudizio differente per gli avvocati Antonio Atria, Antonio Gattuso (avvocato che ha assistito Maurizio Zamparini negli ultimi anni di vita) e Federico Tedeschini: il giudice ha ritenuto che fosse corretta la liquidazione nei loro confronti di alcuni compensi.
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